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La lettera di don Patriciello a Renzi: “Ora torna nella Terra dei Fuochi”

Per il parroco di Caivano don Maurizio Patriciello, che ha scritto una lettera aperta al premier Matteo Renzi, manca “la volontà politica di mettere una volta per sempre la parola fine a questa tragedia”.
A cura di Susanna Picone
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“Caro Renzi, mesi fa, ancora non eri il capo del governo, venisti ad Aversa per incontrare il mio vescovo Angelo Spinillo e alcuni sacerdoti della Diocesi. Tema dell'incontro: la ormai famigerata Terra dei Fuochi. Ci lasciammo con la promessa, da parte tua, di vederci ancora. Ecco, credo che quel momento sia venuto”: con una lettera aperta don Maurizio Patriciello, parroco di Caivano (Napoli), si è rivolto al presidente del Consiglio Matteo Renzi per catturare la sua attenzione sul dramma dei paesi tra le province di Napoli e Caserta. Zona ormai tristemente nota come la Terra dei Fuochi. Don Patriciello ha chiesto a Renzi di trovare un momento per tornare lì e l’ha fatto “a nome di milioni di persone maltrattate, esasperate, ingannate”. Persone che “anche questa notte non hanno dormito”. Questo perché, scrive il parroco di Caivano, le loro case erano invase da fumi, fetori, veleni di ogni tipo. “Anch'io sono rimasto sveglio e con in corpo una rabbia immensa. Il mio pensiero andava agli anziani, agli ammalati, ai tantissimi poveri che non hanno nemmeno un condizionatore e, quindi, non possono chiudersi in casa. Il mio cuore stava all'ospedale Pascale dove non c'è più posto nemmeno per ricoverare i nostri ammalati”, si legge nella lettera indirizzata a Renzi.

Terra dei Fuochi, l’appello di don Patriciello a Renzi

Nel suo appello a Renzi don Patriciello cita gli ultimi dati dell’Istituto superiore di sanità, “che confermano ciò che noi da sempre sappiamo” e della superficialità che regna su determinate questioni.  Parla di confusione, pressapochismo. Al premier don Maurizio Patriciello scrive ancora: “Dobbiamo uscire da questa sciagura sciagurata al più presto e nel migliori dei modi. Ce la possiamo fare. Possiamo contare su migliaia e migliaia di stupendi volontari; possiamo contare sulla Chiesa campana, sempre attenta e vicina alla sua gente. Quel che manca, a dirlo mi fa male il cuore, è proprio la volontà politica di mettere una volta per sempre la parola fine a questa tragedia”. Alla lettera don Patriciello allega alcune delle testimonianze che – ha scritto – ogni giorno ricevo “dalla mia gente per testimoniare la gravità della situazione”.

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