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La lettera della “bulla” alla 12enne che ha tentato il suicidio a Pordenone: “Rialzati”

Greta, l’adolescente di Varallo Sesia che picchiò una compagna disabile, ha scritto una lettera alla ragazzina che si è lanciata dalla finestra probabilmente perché vittima di bullismo: “La tua storia mi ha commosso, non mollare”.
A cura di S. P.
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Il 18 gennaio scorso una ragazzina di 12 anni si è lasciata cadere dal balcone di casa sua a Pordenone. Fortunatamente è finita sulla tapparella del piano sottostante prima di precipitare a terra e ciò l’ha probabilmente salvata dalla morte. Prima di compiere il suo drammatico gesto la giovane ha lasciato delle lettere nella sua camera: una per i genitori in cui si scusava per il suo gesto e un’altra in cui, rivolgendosi ai compagni di scuola, scriveva “adesso sarete contenti”. Una frase emblematica che ha subito fatto pensare a un episodio di bullismo. Ora quella ragazzina sta cercando di lasciarsi alle spalle questa brutta storia che, come scrive il Corriere della Sera, ha commosso un’altra giovane che neppure conosce la 12enne di Pordenone. Si tratta di Greta, 16 anni, che come la 12enne qualche mese è finita sulle pagine dei giornali. Lei però non perché vittima di bullismo ma perché, al contrario, “bulla”.

Greta è la ragazzina che prese a botte e sputi una compagna di classe disabile all’Istituto Alberghiero di Varallo Sesia (Vercelli). Il filmato di quell’aggressione divenne di dominio pubblico e alla fine Greta tentò di scusarsi affermando di aver sbagliato ma di non essere una bulla. “La tua storia è arrivata a commuovere tutti, perfino me”, avrebbe adesso scritto Greta alla 12enne di Pordenone. “Mi dispiace sapere che tu abbia pensato di dover fare quel gesto di disperazione”, si legge ancora in questa lettera scritta a mano su due foglietti. Alla ragazzina di Pordenone Greta ha voluto dire che “nella vita tutti sbagliamo” ma che “l’importante è rialzarsi sempre”: “Nella vita i più fragili pagano sempre le conseguenze. Ma quello che mi sento di dirti dal cuore è di non mollare mai”.

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