2.213 CONDIVISIONI

La lettera dei bimbi di Asti a Salvini: “Non mandare via i nostri amici migranti”

I bimbi di una scuola elementare di Serravalle di Asti hanno inviato una lettera a Matteo Salvini chiedendo che i migranti che hanno conosciuto grazie ad un progetto didattico e con i quali hanno fatto amicizia non vengano allontanati: “Loro sono stati un regalo per noi, non vogliamo perderli. Siamo sicuri di poterci fidare di voi”.
A cura di Ida Artiaco
2.213 CONDIVISIONI
Immagine

"Abbiamo saputo che non avete dato il permesso a Paul e Lamin di restare qui al sicuro con noi. Così loro rischiano di andare in prigione o in guerra nei loro Paesi. Vi chiediamo, per favore di farli restare qui insieme a noi perché gli vogliamo moltissimo bene". E' questa la richiesta effettuata dai bambini della scuola elementare di Serravalle, frazione di Asti, al ministro dell'Interno Matteo Salvini. Lo hanno fatto inviando una lettera a lui, all'ufficio migranti della prefettura di Asti e alla commissione per i rifugiati  per chiedere che i migranti che fanno attività nel loro istituto, con i quali hanno stretto amicizia, e che si sono visti rifiutare la domanda d'asilo per la seconda volta, non vengano allontanati.

La storia, che ha raccontato Avvenire, ha commosso tutta la comunità locale. La lettera in questione, scritta direttamente dagli alunni della prima e della seconda A della scuola elementare di Serravalle, è un lavoro di gruppo realizzato durante le ore di lezione con i maestri del progetto "Bimbi Svegli" Giampiero Monaca, Maria Molino e Mariagrazia Audenino. "Siamo le bambine e i bambini del progetto Bimbisvegli – si legge nel testo -. La nostra è una scuola bellissima perché è una scuola di amicizia in mezzo alla natura. Impariamo l'inglese, a conoscere la natura, a esprimere le nostre  idee recitando, grazie agli amici profughi del centro di accoglienza Agathon di Serravalle. In estate con loro abbiamo anche ridipinto la scuola".

E poi ancora continuano i piccoli studenti: "Paul, Baba, Lamin, Moussa, Balde, Ismail, Coulibaly, Hagie, Alì Bright sono qui perché scappano dalla povertà e dalla guerra". Quando hanno saputo che avrebbero potuto non vederli mai più hanno cominciato a inventare le soluzioni più fantasiose pur di aiutarli. Come raccontano le maestre, c'è chi si offerto di nasconderli in casa loro, chi di aiutarli a fuggire per i boschi. La lettere si conclude così: "Loro sono stati un regalo per noi, non vogliamo perderli. Siamo sicuri di poterci fidare di voi".

2.213 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views