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La Francia ha dato l’ok ad una legge sull’eutanasia per i malati terminali

La legge nello specifico non autorizza l’eutanasia, né il suicidio assistito, ma instaura il diritto a una sedazione “profonda e continua” per i malati terminali, secondo la logica: “Dormire prima di morire per non soffrire”.
A cura di Biagio Chiariello
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L'Assemblea Nazionale francese ha dato l’ok ad una proposta di legge sul fine vita, che propone una “sedazione profonda e continua” per i pazienti in fase terminale. Una approvazione a larghissima maggioranza (436 voti a favore a 3 contrari) che arriva dopo che nei giorni scorsi sono stati respinti gli emendamenti volti a legalizzare il suicidio assistito e l’eutanasia. Per il primo ministro Manuel Valls, si tratta di un testo "equilibrato". Contro il testo ha votato l'ala destra dell'Ump. Qualche momento di tensione durante il voto nell'emiciclo, quando ignoti hanno gettato nelle tribune dei deputati della gauche volantini con la scritta: ‘No all'eutanasia', ‘R come resistenza'" suscitando la reazione del presidente dell'Assemblea, Claude Bartolone.

La proposta di legge presentata dai deputati Alain Claeys (Partito socialista) e Jean Leonetti (neogollisti, Ump) completa le disposizioni della legge Jean Leonetti del 2005 e rende vincolanti le "direttive" dettate dal paziente per rifiutare l'accanimento terapeutico. "Dormire prima di morire per non soffrire": questo, in sintesi, lo spirito del nuovo progetto legislativo, secondo quanto riferito dallo stesso Jean Leonetti. Oltre alla sedazione profonda, il testo prevede che i cittadini maggiorenni possano manifestare le loro direttive sul fine vita, in particolare il rifiuto dell'accanimento terapeutico. Iscritte su un registro nazionale, e revocabili in qualsiasi momento, tali direttive dovranno essere seguite dal medico salvo "nei casi di emergenza vitale per il tempo necessario ad una valutazione completa della situazione".

Secondo un sondaggio realizzato dall'istituto Bva per Orange e Itélé, circa il 96% dei francesi è favorevole a una sedazione quando a chiederla è direttamente il paziente. Una percentuale che scende all'88% nel caso, anch'esso previsto dalla nuova normi, in cui la sedazione viene realizzata su decisione dell'equipe medica quando il paziente non è più in grado di esprimersi liberamente.

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