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“La fisica è roba da uomini, più bravi ma discriminati”, Cern allontana il fisico Strumia

Il fisico italiano Alessandro Strumia, nel corso di un workshop, aveva cercato di sostenere che il lavoro condotto dai fisici donne non era valido come quello dei colleghi maschi e che le prime spesso scavalcano gli uomini senza meritarselo. Il Cern ha deciso di non rinnovare la sua collaborazione.
A cura di Antonio Palma
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"La fisica è stata inventata e costruita dagli uomini, non si entra per invito" è questa una delle frasi che hanno messo nei guai il fisico italiano Alessandro Strumia, al centro di pesanti critiche dopo aver cercato di sostenere nel corso di un workshop sugli "ultimi sviluppi della fisica ad alta energia, gender e opportunità", che non è vero che le donne siano vittima di discriminazione nella fisica, quanto piuttosto il contrario. Parole e affermazioni che non potevano certo passare inosservate al Cern dove alla vigilia della festa delle donne hanno disposto l'allontanamento del ricercatore dell'Università di Pisa decidendo di non rinnovare la sua collaborazione come professore ospite.

Per il Centro europeo di ricerca sulla fisica delle particelle, infatti, le sue parole sono state "altamente offensive", così come la presentazione, giudicata "inaccettabile in ogni contesto professionale e contraria al Codice di condotta del Cern, che perciò ha rimosso le slide dal suo archivio online".  Strumia, con tanto di grafici e vignette datiriche, aveva presentato i risultati di un'analisi per dimostrare che il lavoro condotto dai fisici donne non era valido come quello dei colleghi maschi. Inoltre aveva sostenuto che le donne non sono vittima di discriminazione nella fisica ma che lo sono gli uomini portando a sostegno della sua tesi il suo stesso caso all'Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn) che non lo aveva assunto, a suo dire, preferendogli due ricercatrici con meno citazioni. Parole che hanno spinto lo stesso Ifn a sospenderlo con la motivazione che il ricercatore ha "fatto, per di più in un contesto pubblico internazionale, affermazioni lesive dell'immagine dell'Ente e, cosa ancor più grave, discriminatorie e apertamente lesive della reputazione di ricercatrici e ricercatori dipendenti e associati all'Infn, in violazione delle norme del Codice etico e del Codice di comportamento per la tutela della dignità delle persone dell'Istituto".

Parlando con la Bbc, Strumia però ha continuato a difendere le sue posizioni espresse nel convegno di settembre  e che gli sono costate tra l'altro anche un richiamo formale dal senato accademico dell'Università di Pisa dove insegna. "Non sono stato trattato correttamente dal Cern" ha spiegato il ricercatore, aggiungendo: "Per mesi hanno indagato se la mia presentazione di 30 minuti avesse violato le loro regole. Avrebbero dovuto aprire una procedura in cui avrei potuto difendermi. Non è mai accaduto".

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