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La figlia di Schettino: “De Falco chiede rispetto, ma mi distrusse la vita quando avevo 15 anni”

Rossella Schettino, figlia del comandante Francesco, protagonista del naufragio della Costa Concordia, attacca Gregorio De Falco, candidato al Senato per il Movimento 5 Stelle e accusato di aver picchiato moglie e figlia.
A cura di Davide Falcioni
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Dalla battaglia nelle aule dei tribunali per il processo sul disastro della Costa Concordia a quella sui social network: Rossella Schettino, figlia del comandante della nave naufragata il 13 gennaio del 2012 a largo dell'Isola del Giglio che causò 32 vittime, ha attaccato Gregorio De Falco – capitano di Fregata della Capitaneria di Porto di Livorno e oggi candidato al Senato nel Movimento 5 Stelle – scrivendo due giorni fa un post sul suo profilo Facebook:  "Sono giorni che leggo notizie riguardo Gregorio De Falco e un presunto episodio di violenza domestica. Ma al di là di quale sia la realtà dei fatti e la misura dell’episodio mi indigna sentire che lui e la moglie si lamentino di essere vittime di strumentalizzazione mediatica. Lamentano inoltre che fatti famigliari e personali vengano riportati dai giornali, la signora De Falco dice ora che vuole siano tutelate le figlie. Ciò che mi indigna è che sia proprio De Falco a ritenersi vittima di una strumentalizzazione mediatica. Proprio lui che con la celebre telefonata del “Vada a bordo ca..o”, crocifisse mediaticamente mio padre".

Quando Francesco Schettino era al comando della Costa Concordia sua figlia aveva 15 anni: "Quale rispetto e tutela ci fu nei miei confronti? Queste cose non gli interessavano quando rilasciava certe dichiarazioni? Chi diede quella telefonata in pasto ai giornali? Ma davvero vogliamo parlare di cosa sia la strumentalizzazione mediatica? La più grande strumentalizzazione mediatica mai fatta in Italia è stata proprio la sua telefonata: quella del “Vada a bordo ca..o”. Quella è stata una telefonata dai toni volgari, aggressivi, intimidatori e soprattutto fu totalmente inutile ai fini della gestione dell’emergenza". La Schettino, nel suo lungo sfogo, ha aggiunto: "De Falco in quella telefonata dimostrò di non sapere neppure quale fosse la situazione in quel momento, ignorava completamente le informazioni e non era interessato a collaborare con chi era sul campo come mio padre. Continuava a dare ordini impraticabili come quello di risalire a bordo di una nave ribaltata di 90°".

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