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La figlia di Filippo Raciti: “Magliette offensive, vado via dall’Italia”

Si dice indignata Fabiana Raciti, la figlia dell’ispettore di polizia ucciso sette anni fa durante gli scontri del derby Catania-Palermo. “Da figlia, ha spiegato, è terribile leggere su una maglietta il nome di chi ha ucciso tuo padre”.
A cura di S. P.
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“Sono indignata, sotto shock. Voglio andar via dall'Italia. Ho sopportato troppo in questo Paese”: così, in merito a quanto accaduto sabato scorso a Roma, Fabiana Raciti, figlia dell'ispettore ucciso durante gli scontri del derby Catania-Palermo di sette anni fa. La giovane, intervistata dal quotidiano Repubblica, ha detto la sua dopo le violenze avvenute in occasione della finale di Coppa Italia a Roma e soprattutto sulla maglietta “Speziale libero” indossata dall’ultrà del Napoli Genny ‘a carogna. Da figlia – ha spiegato la ragazza, oggi 22enne, – “è terribile leggere su una maglietta il nome di chi ha ucciso tuo padre”. “Questo è uno schiaffo morale alla mia famiglia, quelle magliette vogliono difendere un assassino e offendere chi crede nella giustizia. Non lo posso tollerare – si è sfogata ancora Fabiana Raciti -, ho pianto molto in questi giorni, si è riaperta una ferita profonda”.

La figlia dell’agente ucciso ha detto di aver pensato in questi giorni anche a Ciro Esposito, il tifoso del Napoli che sta lottando in un letto d’ospedale a Roma dopo essere stato gravemente ferito prima della partita: “Ho pensato anche a questo ragazzo, Ciro, alla sua famiglia, all'ennesima tragedia in nome di una partita”. E ancora la ragazza ha detto di desiderare cose che in Italia non crede più possibili: “Ho voglia di libertà, desiderio di felicità e soprattutto di sicurezza, ma tutto questo l’Italia non me lo permette più. Qui tutto peggiora di giorno in giorno e non vorrei far crescere i miei figli in un ambiente del genere: io sogno un posto dove le regole vengano rispettate”.

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