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La fidanzata: “Vi prego, non condannatelo”, un anno dopo la uccide a colpi di stecca da biliardo

Alexandra Shaposhnikova era stata pestata da Oleg Myshadaev nel novembre 2017 durante una festa. In quell’occasione era arrivato a strapparle parte del naso con un morso. La 20enne però l’aveva perdonato, convincendolo il giudice a non condannarlo. Ora è morta, massacrato di botte dallo stesso fidanzato.
A cura di Biagio Chiariello
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Ha ammesso di aver ucciso la proprio fidanzata con un coltello, un martello e una stecca da biliardo. Ad Oleg Myshadaev, 20 anni, era stato precedentemente risparmiato il carcere dopo che Alexandra Shaposhnikova, coetanea, aveva pregato un giudice di non mandarlo in prigione a seguito di un furioso pestaggio durante il quale il ragazzo le aveva anche strappato parte del naso con un morso. Tuttavia, un anno dopo la sua furia – alimentata anche dalla vodka – nei confronti di Alexandra è stata dirompente: la giovane è stata trovata morta nell'appartamento in cui vivevano a Saransk, in Russia.

Fonti locali hanno detto che la 20enne è morta a causa delle ferite alla testa e il suo corpo è stato lasciato nel bagno per due giorni. Sulla scena del crimine sono stati trovati un martello, un coltello e una stecca da biliardo rotta. Cinque bottiglie vuote di vodka sono state scoperte nell'appartamento, dove era presenta anche una amica della coppia quando è avvenuta l’aggressione.. Al mattino, Myshadaev si era limitato a dire alla donna di aver “litigato con Alexandra”; l’amica è andata via rapidamente, senza rendersi conto che Alexandra era stata uccisa.

Nel novembre 2017, il ragazzo avevo picchiato Alexandra durante una festa, dandole un pugno in faccia e mordicchiando la maggior parte del suo naso. Anche in quel caso, il 20enne era ubriaco. Durante un’udienza in tribunale, Myshadaev era stato descritto come affetto da "una rabbia incontrollabile dovuta alla gelosia". A seguito della prima lite con la Alexandra, i chirurghi non erano riusciti a ricucire la parte recisa sul viso, dicendo che il danno era "irreversibile". Nonostante ciò, la 20enne "lo ha perdonato" e ha continuato a vivere con Myshadaev – che aveva incontrato al conservatorio locale. I pubblici ministeri avevano chiesto una lunga condanna alla Corte, ma lei aveva pregato il giudice: "Non ho rivendicazioni nei confronti di Oleg. Chiedo al tribunale di compiacermi e di non richiuderlo”. Myshadaev era stato dichiarato colpevole e condannato ad una pena detentiva di 18 mesi, poi ridotta dalla stessa Corte.

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