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L'omicidio di Niccolò Ciatti in Spagna

La fidanzata di Niccolò Ciatti, ucciso a Lloret del Mar: “Tornate in discoteca. Ballate, urlate, aiutatevi”

A un mese dalla morte del 22enne Niccolò Ciatti, una lettera prova a sensibilizzare i ragazzi: “Andateci in discoteca, divertitevi, ma non lasciatevi soli”.
A cura di Redazione
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“ E allora andateci, in discoteca. Tornateci. Andateci e tornateci di nuovo. Ballate, divertitevi, urlate. ”
È passato quasi un mese dalla sera in cui Niccolò Ciatti, 22enne di Scandicci (Firenze) è stato ucciso al termine di una festa in discoteca. Doveva essere una serata di divertimento in vacanza a Lloret de Mar (in Spagna), invece è finita in tragedia. E quando mancano sei giorni al primo mese senza Niccolò, sui social network è apparsa una lettera. Un messaggio scritto a quattro mani dalla fidanzata di Ciatti, Ilaria Inverso, e dal diciottenne cremonese Enrico Galletti. I due, dopo essersi messi in contatto, si sono confrontati, ed è nata una promessa: quella – spiegano nel post che in queste ore sta ricevendo centinaia di condivisioni su Facebook – di provare a parlare ai giovani tramite i social network.

È nata una lettera. Un messaggio dai giovani per i giovani, che non nasconde i sentimenti di Ilaria, che a distanza di un mese dall’uccisione del fidanzato, continua a pretendere che sia fatta giustizia.

Ilaria Inverso e Niccolò Ciatti.
Ilaria Inverso e Niccolò Ciatti.
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Cari ragazzi, prendetevi qualche minuto e leggete questo messaggio. Sedetevi e lasciatevi trasportare da queste parole. E quando stasera andrete a letto, pensateci. Pensate a quanto è grande e importante la vostra vita. Prendetevi del tempo e pensate che nessun regalo sarà mai più grande della vostra vita”. Esordisce così il post su Facebook. “[…] Penso a quella sera, a quando la vita di Niccolò è finita. Penso ai tanti cellulari che illuminavano l’indifferenza. Eppure, la vita non è un selfie. La vita è fatta di attimi, belli e brutti. Gioie e dolori. Luci e ombre da immortalare non con il telefonino, ma con una mano tesa e sempre pronta per aiutare. Perché noi ragazzi siamo portatori del dono grande della vita, e siamo in assoluto la cosa più bella che ci sia”.

La lunga lettera si concentra poi sul divertimento. Il messaggio, di fondo, è per i giovani. “[…] E allora andateci, in discoteca. Tornateci. Andateci e tornateci di nuovo. Ballate, divertitevi, urlate, e spaccate il mondo. Non stancatevi mai del vostro divertimento. Alzate le mani, quando il dj metterà la vostra canzone preferita e provateci, a toccare il cielo con un dito. Provateci con tutto voi stessi. E poi, amatevi. Guardatevi negli occhi e non aspettate il momento giusto. Perché non c’è un momento più giusto di quello che starete vivendo. Tornate a casa felici, consapevoli di avere dato il massimo per chi vi sta vicino. Andate a letto felici di esservi guardati negli occhi, con i cellulari spenti, e di aver riconosciuto nell’altro quella sfumatura di luce che ci rende così diversi ma così incredibilmente affini. La fotocamera del cellulare vi impedisce di vedere ciò che va oltre l’immagine. Non coglie i sentimenti. Da oggi siate pronti a piegarvi per gli altri, perché c’è sempre qualcuno che ha bisogno di voi, anche quando voi non lo vedete. Non fatevi trovare impreparati. Perché quella è l’occasione giusta per aiutare, e potrebbe non esserci una seconda volta”.

La lettera vuole raggiungere quanti più giovani possibile, perché non ci sia un altro 13 agosto, e si capisca l’importanza di abbandonare l'indifferenza. “Pensate che dietro queste parole c’è anche una ragazza che in una sera ha perso tutto. Non dimenticatevi mai del dono, grande, che ci è stato dato. Perché vivere, non è esistere. Vivere è lasciare il segno”.

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