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La città che chiude le scuole e le strade per dare la caccia ai cinghiali

Le proteste degli animalisti dopo la decisione del comune di Mondaino di chiudere l’istituto comprensivo locale e le strade per una vasta battuta di caccia al cinghiale. Il Sindaco però difende la scelta: “Negli ultimi mesi si erano moltiplicati gli avvistamenti. È stato Necessario per la sicurezza dei cittadini”
A cura di Antonio Palma
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È polemica dopo la singolare decisione dell'amministrazione comunale di un paesino sulle colline riminesi di chiudere  le scuole per dare il via libera ad una giornata di caccia incontrastata ai cinghiali.  È accaduto a Mondaino, paese di 1.400 anime abbarbicato sulle colline dove nella giornata di sabato gli alunni del locale istituto comprensivo si sono goduti un giorno di riposo aggiuntivo mentre attorno alla scuola le strade venivano transennate per consentire la battuta di caccia agli ungulati. Secondo l'ordinanza del sindaco, la drastica decisione si è resa necessaria perché "negli ultimi mesi si sono moltiplicate le segnalazioni sia in zone limitrofe al centro abitato, sia nelle aree di campagna, con avvistamenti anche nei pressi dell’istituto scolastico comprensivo". L’obiettivo, ribadiscono dal comune , è proprio quello di garantire "maggiore "sicurezza dei cittadini, degli studenti e del personale impiegato presso l’istituto".

L'operazione, che ha visto scendere in campo una squadra di composta da cacciatori autorizzati, ha provocato però le proteste degli animalisti e in particolare dell’associazione ambientalista "Basta Delfinari" che ha attaccato: “Il comune di Mondaino preclude il diritto all’istruzione in favore di una battuta di caccia, togliendo altresì ai cittadini la possibilità di accedere alla zona. Mentre si registrano ormai quotidianamente incidenti di caccia, quasi inesistenti sono gli incidenti che coinvolgono gli ungulati, coinvolti loro malgrado in una caccia alle streghe che li vede ormai vittime designate”. Quindi, si chiudono “le scuole per far posto a un’ azione armata a ridosso del paese, completamente inutile e controproducente, autorizzata da un comune che cancella il diritto all’educazione per fare posto a una sorta di guerriglia sub-urbana”.

Il dibattito ha animato anche la pagina Facebook del comune dove decine sono stati i commenti tra chi ha criticato l'iniziativa e chi invece l'ha lodata ricordando episodi di incontri ravvicinati spiacevoli coi cinghiali. Il primo cittadino dal suo canto ha difeso la scelta ricordando che "c’è un problema importante che riguarda i cinghiali nel nostro territorio. Ce li ritroviamo nel parco dei bambini, nella zona della scuola e dei campi sportivi. Li hanno visti in tanti, i genitori ne segnalano la presenza. Per questo ho chiamato esperti del settore e per garantire la sicurezza dei cittadini e degli studenti mi sono sentito in dovere di chiudere la scuola e interdire l’area al passaggio".

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