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La chemioterapia lo rende sterile: congela il proprio sperma, batte il tumore e diventa papà

Cinque anni fa, Russell, 41enne inglese, si vide diagnosticare un grave tumore al sangue. Sapeva che la chemio lo avrebbe reso sterile, per questo motivo, prima di sottoporsi alle cure, depositò il proprio sperma in una clinica della fertilità. Lo scorso giugno lui e sua moglie Sarah sono diventati genitori di Molly.
A cura di Biagio Chiariello
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Quando nell’agosto 2012 gli fu diagnosticato un cancro, Russell Watson pensò che non sarebbe uscito vivo da questa difficile esperienza. Inevitabilmente avrebbe dovuto mettere da parte il suo sogno di diventare padre. Ma cinque anni dopo, non solo è sopravvissuto, ma lui e sua moglie Sarah hanno anche dato il benvenuto alla piccola Molly. La coppia, originaria di Northampton, cinque anni fa fu devastata dalla sconvolgente notizia: linfoma non Hodgkin, un tumore del sangue che colpì Russell all’età di 36 anni. L’uomo aveva bisogno di una chemioterapia aggressiva, che lo avrebbe reso sterile, oltre al trattamento con cellule staminali per fermare la diffusione del cancro al cervello. Nei giorni precedenti l'inizio delle dure, Russell aveva congelato il suo sperma in una clinica per la fertilità, nella speranza di diventare padre se fosse sopravvissuto. Il trattamento di riproduzione assistita a cui è stata sottoposta sua moglie nel settembre 2016 ha funzionato al primo colpo ed oggi Molly è una bellissima bimba di 6 mesi.

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"È incredibile essere finalmente padre dopo tutto quello che ho passato” ha raccontato nei giorni scorsi Russell al Daily Mail.  "Ci sono state volte in cui ho temuto di non farcela, per non parlare del fatto di poter diventare padre. Avere Molly ora è un sogno che si avvera. Dopo tutti questi anni è finalmente qui con noi” aggiunge emozionato. "All'inizio pensavamo che avesse la tonsillite e che bastassero degli antibiotici, ma dopo aver visto che per diverse settimane non funzionavano il medico gli ha fatto fare una biopsia. Aveva una forma molto rara di linfoma non Hodgkin” ricorda la moglie, 34enne. “È stato devastante sentirlo. Non ci saremmo mai aspettati una simile diagnosi. Sembrava in forma e in salute. Sapevamo che la chemioterapia lo avrebbe reso sterile, ma non c'era tempo da perdere” aggiunge Sarah. Era il giugno del 2013. Poco prima delle cure, Russell andò in una clinica per la fertilità per depositare il proprio sperma. Ci sono voluti anni, ma alla fine le cose sono andate per il meglio. Quando il 41enne Russell ha cominciato a sentirsi più forte, i pensieri della coppia hanno potuto essere di nuovo occupati dall’idea di avere un bambino. E alla fine è nata Molly.

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