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La campionessa Great Nnachi vince la sua battaglia: i suoi record validi come primati italiani

Il Consiglio federale della Fidal ha varato una modifica alle norme sui primati nazionali. La novità prevede che i record vengano riconosciuti a patto che gli atleti stranieri siano tesserati per una società italiana, siano residenti in Italia e che frequentino le scuole nel nostro paese. Esattamente la situazione di Great Nnachi, nata 14 anni fa a Torino e ancora senza cittadinanza italiana.
A cura di Susanna Picone
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Arriva una buona notizia per Great Nnachi e per l’Italia intera. I record stabiliti dalla quattordicenne torinese nel salto con l’asta saranno omologati come primati italiani. Il Consiglio federale della Fidal (Federazione italiana atletica leggera) venerdì ha varato una modifica alle norme sui primati nazionali, decidendo che i record cadetti e allievi vengano riconosciuti anche per gli atleti non italiani a patto che questi siano tesserati per una società italiana, che siano residenti in Italia e che frequentino le scuole nel nostro paese. Ed è esattamente questa la situazione della campionessa Great Nnachi, nata quattordici anni fa a Torino da genitori nigeriani. Per la legge italiana Great non può ancora essere considerata cittadina italiana – dovrà aspettare di compiere diciotto anni per avere i documenti – ma almeno i suoi primati d’ora in poi potranno essere riconosciuti a livello federale. Nnachi è tesserata per il Cus Torino ed è iscritta alla prima superiore all’istituto Primo Levi, Liceo Scientifico di scienze applicate con curvatura sportiva.

I record dell'atleta torinese – Il mese scorso Great aveva saltato 3,70, un risultato entusiasmante per il mondo dell’atletica; poi, giovedì scorso, ha superato anche quota 3,80, avvicinando il primato di Roberta Gherca che adesso ha 19 anni e che ha fatto da apripista proprio per Great dato che a 15 anni con l’asta aveva superato quota 3,91. Ma i suoi primati non potevano essere omologati appunto perché lei non ha ancora la cittadinanza italiana. E ora può iniziare a sognare: “Come tutti gli atleti il mio sogno sarebbe quello di partecipare alle Olimpiadi. E poi mi piace vincere e soprattutto non mi piace chinare la testa davanti ad un ostacolo – aveva raccontato dopo il primo record la giovanissima atleta -. Tutti i miei amici mi spingono a dare il massimo e a provare ad andare sempre più su”.

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