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La bufala delle mogli di Camaiore che fanno sesso con i migranti nel centro di accoglienza

Nei giorni scorsi il quotidiano La Nazione ha diffuso una notizia: nel centro di accoglienza di Camaiore si terrebbero di soppiatto delle “serate allegre” tra i migranti e alcune donne residenti nella cittadina. Fanpage.it ha ricostruito tutta la vicenda e ha scoperto che la notizia diffusa non sarebbe esattamente veritiera.
A cura di Charlotte Matteini
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Pochi giorni fa il quotidiano La Nazione ha diffuso una notizia che ha scatenato un vespaio di polemiche: "Allegre serate con i profughi. Il viavai delle mogli del Paese". Nell'articolo, il giornalista sosteneva che a Camaiore da tempo girasse voce che le residenti del luogo andassero a trovare i profughi ospitati nel centro di accoglienza gestito dall'associazione Misericordia di Lido di Camaiore per intrattere rapporti sessuali con loro, ricompensandoli con delle "consistenti" ricariche telefoniche.

 I richiedenti asilo ospitati dalla Misericordia, tutti africani, la sera accoglievano in casa per qualche ora le loro amiche di colore, e un’interrogazione di Forza Italia ha fatto esplodere un piccolo parapiglia politico di paese. Ma a Camaiore, come ovunque, di notte tutti i gatti sono bigi. E così, dopo i clamori degli incontri amorosi vietati dal regolamento dell’accoglienza dei migranti, un dispettoso fascio di luce ha illuminato un’altra realtà. Le ragazze di colore c’erano, come no, ma più che altro il viavai di auto nella notte, che aveva tanto allarmato i vicini di quella casa, era fatto di donne bianche, camaioresi, e qualcuna pare fosse anche sposata. Nemmeno Pietro Germi in Signore & signori avrebbe immaginato tanto. La faccenda delle donne camaioresi attratte dal fascino esotico dei giovani migranti andava avanti da un po’. Le segnalazioni dei vicini, l’interrogazione del capogruppo di Forza Italia Riccardo Erra, e i controlli fatti fare dal sindaco renziano Alessandro Del Dotto, hanno buttato all’aria tutto.

I cittadini della zona dove, in casa, avvenivano i rendez-vous si sono rivolti al sindaco. Lui ha temuto che i migranti fossero caduti nelle mani di qualche spacciatore. Il problema, in Versilia, è gravissimo e quotidiano. Così Del Dotto ha chiesto a vigili urbani e carabinieri di fare controlli. Ci sono stati appostamenti. E’ intervenuto anche il presidente della Misericordia di Lido di Camaiore, l’ente che cura l’accoglienza dei migranti e ha messo a disposizione quell’abitazione. E durante un sopralluogo a sorpresa ha trovato, rimpiattate sotto ai letti dei migranti, alcune ragazze di colore. 

Non le italianissime residenti di Camaiore, dunque, durante i controlli le uniche donne non autorizzate trovate nelle stanze del centro di accoglienza maschile sarebbero state delle ragazze di colore. Nonostante ciò, la leggenda metropolitana continua a passare di bocca in bocca e nonostante non ci siano prove a supporto della notizia, l'articolo de La Nazione prosegue così:

Ma il bello doveva ancora saltare fuori. Durante gli appostamenti serali è stato notato che le auto che si fermavano per un paio d’ore erano di donne bianche, giovani e meno giovani, e anche riconoscibili. Però nessun reato veniva commesso, e quindi non ci sono state segnalazioni. A volte le signore camaioresi arrivavano in piccoli gruppi. Le divise che hanno «scoperto» questa spontanea e collaborativa tratta delle bianche si sono trovate in imbarazzo. Ora, dopo il polverone, i migranti dicono a tutti quelli che chiedono spiegazioni: «Only boys, only boys». Cioè, qui ci sono solo ragazzi. La processione è terminata. E presto a Camaiore arriverà il nuovo priore. Forse in confessionale ne sentirà delle belle.

Nei giorni successivi, sempre sulla Nazione è uscito un ulteriore approfondimento sul fenomeno, ma questa volta dedicato alla chicchissima Forte dei Marmi.

Ogni giorno che passa la Versilia racconta di storie pruriginose, di quelle che fanno parlare tutti. Prima il video casalingo finito nella chat sbagliata a Viareggio, ora gli allegri pomeriggi e serate a Camaiore di giovani (e meno giovani) donne camaioresi che si intrattenevano con i profughi africani di colore, accolti in una casa del paese in un programma di reinseremento.

Facile immagine come anche la seconda notizia pubblicata da La Nazione ieri abbia fatto parlare tutti: un «dibattito» serrato, sui social, ma anche per le strade, nei bar, nei locali pubblici. Ma il fenomeno, a quanto pare, non è limitato solo a Camaiore. Alla vista della notizia pubblicata dal nostro giornale si sono rinvigorite le voci che circolavano da tempo e che riguardavano questa volta la più lussuosa e chic Forte dei Marmi.

Anche qui il programma di accoglienza dei profughi viene portato avanti da associazioni di volontariato, in una zona periferica. E secondo i ‘si dice’ sempre più insistenti anche qui donne di tutte le età che arrivano dalla Versilia ma anche dalla vicina zona apuana abbordavano bei ragazzi africani che hanno molte ore libere durante la giornata e quindi tempo per divertirsi e far divertire.

"Si dice, si sa", questa sembra essere l'unica base a sostegno delle tesi contenute in particolare nel secondo dei due articoli pubblicati dal quotidiano toscano. Nessuna prova reale, nessuna dichiarazione ufficiale degli organi competenti, solamente dicerie prese per vere e sparate sui giornali con titoli a nove colonne. L'ufficio stampa del comune di Camaiore, contattato da Fanpage.it, alla richiesta di maggiori informazioni riguardo i fatti descritti da La Nazione ha commentato con un laconico "bufala", sostenendo che le notizie diffuse sarebbero completamente destituite di fondamento.

Alle nostre domande relative all'articolo pubblicato da La Nazione, il sindaco di Camaiore, Alessandro Del Dotto, ha risposto raccontando la genesi dei fatti che ha portato alla diffusione della notizia: "Circa un mese fa, alcuni cittadini – vicini di una abitazione di micro-accoglienza – hanno inviato una segnalazione riferendo di una lite in corso. Il personale della Misericordia del Lido è accorso e ha riscontrato che l'episodio di lite era finito e, incidentalmente, ha notato – al proprio arrivo – che alcune ragazze rifugiate stavano uscendo da quella stessa casa; senza certificare il motivo per cui si trovassero lì, questo episodio ha costituito infrazione al regolamento della Prefettura e, dunque, è immediatamente partita la segnalazione agli organi di competenza, per le decisioni del caso".

"Il controllo dei rifugiati è sempre eseguito da operatori della Misericordia. In alcuni momenti, le visite della Misericordia sono accompagnate dalle presenza della P.M. per rafforzare il controllo. Può accadere che – su segnalazione della Misericordia o di singoli cittadini – le Forze di Polizia o la Polizia Municipale siano intervenuti con funzioni ordinarie di controllo (in caso di liti, urla, piccole bagattelle). Regolarmente, i controlli avvengono anche a sorpresa, in modo da rendere ancora più efficace l’effetto di garanzia del rispetto delle regole", spiegano il sindaco del Del Dotto e il presidente di Misericordia di Lido di Camaiore, Aldo Intaschi, spiegando perché negli ultimi tempi sarebbero stati eseguiti una serie di controlli presso il centro di accoglienza.

"I compiti di controllo della P.M. e delle Forze di Polizia sono sempre stati ordinariamente disposti su motivata richiesta della Misericordia o su segnalazione dei cittadini, che viene comunque girata al gestore. Agli atti ufficiali non risultano richieste o atti di appostamento in ragione di presunti reati. Inoltre, non risultano ad alcuna Istituzione né episodi di prostituzione, dentro o fuori i luoghi di accoglienza, né di spaccio o consumo di droga – di cui siano protagonisti ospiti e persone, residenti e non – né di altre tipologie di reato similari", riferisce il primo cittadino, smentendo dunque le notizie diffuse da La Nazione. 

Contattati più volte da Fanpage.it, né i carabinieri della compagnia di Camaiore e di Viareggio né la polizia locale di Camaiore hanno voluto rilasciare dichiarazioni in merito alla vicenda.

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