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L’ultimatum dei Forconi: “Stipendi più alti e stop a Equitalia o tutto può accadere”

Il Movimento dei Forconi lancia un ultimatum a Governo e Parlamento con precise richieste. Se entro il 21 gennaio non saranno accolte “si legittimerà gli italiani a prendere qualsiasi iniziativa”.
A cura di Antonio Palma
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"Sospensione immediata di tutte le procedure esecutive di qualsiasi origine di Equitalia o di altri enti” e "aumento in busta paga di 300 euro per i dipendenti privati", sono solo due delle richieste avanzate in questi giorni dal cosiddetto movimento dei Forconi in un documento che impone un ultimatum al Governo e al Parlamento. Nel testo, che rappresenta l'avvio della seconda fase delle proteste del Coordinamento 9 Dicembre dopo le manifestazioni dei mesi scorsi in tutta Italia, infatti, si minacciano nuove ed eclatanti proteste, come occupazioni di Comuni e Prefetture, in caso di non adempimento delle richieste. L'ultimatum formalizzato dai Forconi scade il 21 gennaio e se nessuna delle richieste sarà accolta dalle istituzioni dopo quella data tutto può accadere. "Vista l’inerzia del Parlamento e l’indifferenza del nostro Governo il Comitato ha deciso all’unanimità di dare avvio alla fase 2 della protesta" scrivono i Forconi in una nota, aggiungendo "Il programma prevede che entro martedì 21 gennaio 2014 debbano essere attuate le richieste di seguito elencate, il cui mancato adempimento legittimerà gli italiani a prendere qualsiasi iniziativa che abbia la forza di ottenere quanto richiesto".

Tra le richieste del Movimento dei Forconi oltre allo stop a Equitalia e all'aumento degli stipendi "attraverso la defiscalizzazione degli oneri contributivi a carico dell’impresa", vi sono anche un "aumento delle pensioni minime e adeguamento delle pensioni di invalidità per garantire un tenore di vita dignitoso tramite il taglio delle pensioni d’oro e delle spese improduttive", "la riduzione considerevole del costo del carburante per uso professionale (trasporti, agricolo, peschereccio) nonché dei pedaggi autostradali", "l'istituzione di un fondo di garanzia nazionale per tutte le aziende dei settori produttivi, in deroga a Basilea", infine “la tutela del made in Italy, con inasprimento severo delle sanzioni, includendo l’arresto, per chi pratica taroccamento in tutti i settori produttivi”.

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