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L’Ocse promuove l’Italia sulle riforme, ma avverte: “Insistere su occupazione e fisco”

L’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo loda l’Italia per il suo impegno nelle riforme strutturali, ma invita a insistere soprattutto per rilanciare l’occupazione.
A cura di Antonio Palma
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Dopo essere stata duramente colpita dalla crisi economica, l'Italia ha intrapreso “un programma di riforme ambizioso e di ampio respiro per stimolare la crescita, sfruttando le sinergie esistenti tra le diverse politiche pubbliche”. Ad elogiare le politiche di riforma messe in atto nel nostro Paese non è il governo bensì l'Ocse. L'organizzazione internazionale, forse un po' a sorpresa, nel suo rapporto Going for growth 2016, presentato al G20 finanziario di Shanghai, infatti ha promosso a pieni voti i piani di riforma messi in cantiere dall'Italia dopo la crisi economica mondiale parlando di un'economia italiana che "mostra una ripresa della produzione e un miglioramento del mercato del lavoro".

Del resto il ritmo dell’attività riformatrice "continua a essere generalmente più alto nei paesi dell’Europa meridionale, in particolare l’Italia e la Spagna, che tra i paesi nordeuropei, che sono stati meno influenzati dalla crisi economica globale" osserva l'Ocse. A livello globale però, come già ha fatto anche il Fondo monetario internazionale, l'Ocse avverte che le prospettive di crescita “rimangono offuscate nel breve termine, con le economie emergenti che perdono spinta, il commercio mondiale che rallenta e la ripresa nelle economie avanzate ancora zavorrata dalla persistente debolezza degli investimenti". Per questo raccomanda anche all'Italia di insistere sul piano delle riforme e in particolare di "migliorare l’efficienza della struttura fiscale, riducendo le distorsioni e gli incentivi ad evadere, riducendo gli elevati tassi nominali di imposizioni e abolendo diverse spese fiscali". Per il nostro Paese gli esperti dell'Ocse ritengono necessario anche un maggiore sforzo per "ridurre la corruzione e le barriere della concorrenza" in modo da “migliorare la fiducia” degli investitori.

Ocse: "La priorità è il lavoro"

La priorità però resta il lavoro e le politiche per combattere la disoccupazione che “rimane molto alta, soprattutto per i giovani e per chi è senza lavoro da lungo tempo”. Su questo fronte, pur riconoscendo passi avanti ad esempio con il “nuovo contratto con procedure di interruzione meno costose e un sistema di tutele crescenti” affiancato da “sussidi di disoccupazione universali condizionati alla partecipazione a programmi, l’Ocse invita l’Italia a “portare avanti il riequilibrio della protezione dal posto di lavoro al reddito del lavoratore, riducendo il dualismo del mercato con assunzioni e licenziamenti più flessibili e procedure legali più prevedibili e meno costose”, e ad “accentuare le politiche attive del lavoro, in particolare concentrando le risorse sui disoccupati di lungo periodo".

"In passato, molti progetti validi di riforma non sono stati pienamente attuati, impedendo in tal modo all’economia di beneficiare interamente dei loro effetti" ha ricordato l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo, dando merito al Governo italiano di essersi concentrato "sui cambiamenti del quadro politico-istituzionale e del sistema giudiziario per rimuovere i precedenti ostacoli all’attuazione delle riforme". Per questo, conclude l'Ocse, "si raccomanda al paese di portare a termine le riforme in parlamento e riattribuire e definire chiaramente le competenze tra Stato e governi locali; garantire una formulazione chiara e inequivocabile della legislazione, supportata da una pubblica amministrazione più efficace, riducendo anche il ricorso ai decreti di emergenza; snellire il sistema giudiziario, istituendo tribunali specializzati, e incentivare il ricorso alla mediazione.

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