L’Italia è il paese che cresce meno in Europa
L’Italia cresce, ma non è ancora al livello degli altri Paesi dell’Unione Europea, anzi è il fanalino di coda della Ue a 27. È questo, in estrema sintesi, ciò che emerge dai dati diffusi dalla Commissione Europea nelle previsioni economiche sulla crescita nel triennio 2017 – 2019. La crescita per il 2017 del prodotto interno lordo dell’Italia è valutata nell’ordine del +1,5%, dunque con una valutazione al rialzo rispetto a quella fatta nelle previsioni della scorsa primavera; per il 2018, invece, la Ue prevede un aumento dell’1,3%, mentre per l’anno successivo il Pol dovrebbe crescere dell’1%. Non lusinghieri i dati per quel che concerne l’indebitamento e, quindi, l’equilibrio strutturale del sistema Italia: nel 2017 sarà al 2,1%, nel 2018 al 2% e nel 2019 al 2,4%. Non ci sono sostanziali buone notizie nemmeno per quanto concerne il debito pubblico, che scenderà in modo marginale nel 2017, toccherà il 130,8% nel 2018 e il 130% nel 2019.
Infine le stime della disoccupazione, fronte sul quale la Ue segnala buoni miglioramenti: nel 2017 il tasso sarà del 11,3% (invece dell'11,5%, per scendere a 10,9% nel 2018 e a 10,5% nel 2019; parallelamente calerà però anche il tasso di occupazione, dell’1% nel 2017, dello 0,9% nel 2018 e dello 0,5% nel 2019.
Il punto è che il nostro è il Paese che cresce meno all’interno dell’area Ue. Come mostrano i dati diffusi dalla Commissione, infatti, il complesso dell’area UE a 27, per quanto concerne la crescita del prodotto interno lordo, mostra un +2,4%, +2,2%, + 2% per il triennio in considerazione e i dati del nostro Paese sono i peggiori in assoluto. Solo Francia e Belgio sembrano sullo stesso livello, mentre, ad esempio, Spagna e Grecia realizzano performance nettamente superiori e persino il Portogallo, altro malato grave della Ue, riesce a doppiare quasi il risultato italiano.
