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L’insospettabile legame fra Mary Poppins e Stalin: così la leggerezza travolse l’ideologia

Ci fu un preciso momento storico in Urss in cui l’ideologia fu travolta da una sottile ondata di libertà e leggerezza. Stalin lo sapeva bene: il vecchio mondo stava crollando. Fra i testimoni di questo cambiamento l’autrice di Mary Poppins, che fu ispirata dal suo soggiorno sovietico.
A cura di Silvia Buffo
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Julie Andrews in “Mary Poppins”
Julie Andrews in “Mary Poppins”

Ci fu una fase in cui il cosiddetto turismo politico, in Urss, dopo il decollo industriale si riassestò su altre vie: era il 1934 e il paese si armonizzò in una sorta di normalità. Un assestamento sempre più sociologico e sempre meno politico. Un simbolo storico di questa novità è l'intervista di H. G.Wells a Stalin, tenutasi a Mosca, nel 27 ottobre dello stesso anno, in cui lo scrittore inglese intrattenne il dittatore sui più svariati temi, dal marxismo al liberalismo, dalla non-violenza alle rivoluzioni, per poi finire a parlare anche della situazione degli scrittori sovietici.

L'intervista dello scrittore H.G. Wells a Stalin

Le sono molto grato per aver accettato di incontrarmi. Recentemente sono stato negli Stati Uniti. Ho avuto una lunga conversazione con il presidente Roosevelt e ho cercato di chiarire quali sono le sue idee principali. Ora sono venuto da lei per chiederle cosa sta facendo per cambiare il mondo.

Esordì così Wells prima di procedere alle sue domande a cui Stalin rispose esaustivamente, prima fra tutte quella su un sistema sociale che sembrava ormai crollare. Secondo Wells comunismo e insurrezione cominciavano a suonare già come cose obsolete e Stalin si trovò abbastanza d'accordo e, forse, fu proprio in quel preciso istante che disseminò il germe della più assoluta novità, ammettendo di assistere ad un inevitabile cambiamento, dove a farsi strada è la nuova visione del mondo:

Certo che il vecchio sistema sta marcendo, crollando. Questo è vero. Ma è anche vero che vengono fatti nuovi sforzi, con altri metodi e con ogni mezzo, per proteggere e salvare questo sistema morente. Lei arriva a una conclusione sbagliata, partendo da un postulato corretto. Lei afferma giustamente che il vecchio mondo sta crollando. Ma sbaglia a credere che stia crollando da solo. No, la sostituzione di un sistema sociale con un altro è un processo rivoluzionario lungo e complesso. Non è soltanto un processo spontaneo, ma una lotta; è un processo collegato allo scontro di classe. Il capitalismo è in decadenza ma non può essere paragonato a un albero marcio che prima o poi dovrà cadere a terra da solo. No. La rivoluzione, la sostituzione di un sistema sociale con un altro, è sempre stata una lotta, una lotta dolorosa e crudele, una lotta per la vita e per la morte. E ogni volta che la gente del nuovo mondo è giunta al potere ha dovuto difendersi dai tentativi del vecchio mondo di restaurare il vecchio ordine con la forza; questa gente del nuovo mondo doveva essere sempre in allerta, doveva essere sempre pronta a respingere gli attacchi del vecchio mondo contro il nuovo sistema.

"Non vuole trattenersi per il Congresso dell'Unione degli scrittori sovietici"?

Domandò Stalin ad un certo punto, e Wells rispose:

Purtroppo ho molti impegni da rispettare e posso restare solo per una settimana. Sono venuto per parlare con lei e sono molto soddisfatto del nostro colloquio. Ma vorrei discutere con tutti gli scrittori sovietici che avrò modo di incontrare, la possibilità di una loro adesione al Pen Club. È un'organizzazione internazionale di scrittori fondata da Galsworthy: dopo la sua morte ne sono divenuto il presidente. L'organizzazione è ancora debole, ma ha sezioni in molti paesi, e la cosa più importante è che i discorsi dei suoi membri sono ampiamente commentati dalla stampa. Insiste molto sulla libera espressione di opinioni, anche opinioni di opposizione. Spero di discutere la questione con Gorkij.

Ed infine aggiunse Wells:

"Non so se siete ancora pronti per tanta libertà"…

In realtà, erano pronti eccome. E questi primi sintomi di libertà li percepiva più di qualcuno. Se si pensa che anche la scrittrice inglese Pamela Travers – pseudomino che utilizzava al posto del suo vero nome L. Goff – si lasciò sopraffare da questa ondata di leggerezza. Lei ad esempio visse e raccontò con piacere il suo "antipellegrinaggio politico" in Urss, dove si recò già nel '32, tramite l'agenzia Intourist. E così che nel libro "Moscow Excursion" riportò in modo dissacrante il suo soggiorno sovietico. Quest'aria di transizione dall'ideologia alla leggerezza fu respirata dalla scrittrice ed è curioso pensare come inconsciamente l'atmosfera ‘frizzantina' di questo passaggio sociologico le ispirò il suo libro successivo. Fu proprio in quel 1934 che la Travers scrisse uno tra i più fantasiosi romanzi della letteratura: il suo "Mary Poppins".

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