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L’Inghilterra dice addio alla tassa sugli assorbenti

L’Inghilterra dice addio alla tassa sugli assorbenti. L’Unione europea ha infatti acconsentito a classificare gli assorbenti femminili come “merce essenziale” e di conseguenza non verrà più imposto il sovrapprezzo del 5% sui prodotti. E in Italia? Attualmente esiste un progetto di legge in Parlamento, presentato da Possibile di Pippo Civati, ma la pdl ha in realtà attirato più sfottò che discussioni e azioni serie.
A cura di Charlotte Matteini
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Tutto inizia nel gennaio di quest'anno, quando Laura Croydon lancia una petizione sul popolare sito Change.org chiedendo venissero detassati gli assorbenti igienici femminili. In Inghilterra, paese natale della Croydon, i tamponi subiscono un rincaro del 5% sul prezzo di vendita in quanto definiti dalla legislazione "prodotti non essenziali". A quanto pare,  però, Laura Croydon ha vinto la sua battaglia e a breve l'Inghilterra potrebbe togliere la famigerata "tampon tax". L'Unione Europea e il governo britannico, infatti, hanno da poco raggiunto un accordo grazie al quale il Regno Unito potrà azzerare la tassa del 5% sui prodotti sanitari.

Secondo quanto annunciato, quindi, sembra che l'Inghilterra sia a un punto di svolta e che a breve le donne inglesi potranno acquistare assorbenti senza dover pagare quella che è stata ribattezzata "la tassa sulle donne", come già avviene da tempo in Francia. Una vittoria registrata in questi giorni dal Primo ministro inglese David Cameron che, partito verso Bruxelles per cercare di ridiscutere i vari vincoli imposti dall'Unione europea ed evitare una "Brexit", è tornato in Patria con quella che potrebbe sembrare una vittoria marginale, ma potrebbe invece rivelarsi il primo tassello di una rivoluzione all'interno delle istituzioni europee. Cameron, infatti, ha convinto l'Unione europea a modificare l'attuale legislazione e a non classificare più gli assorbenti femminili con la dicitura "merce non essenziale", a causa della quale viene imposto quel 5% di sovrapprezzo in Inghilterra.

In Italia invece, come ricordano gli attivisti di Possibile, è attualmente depositato un progetto di legge al fine di far rientrare assorbenti, coppette e tamponi vaginali tra i beni di prima necessità, ovvero abbassando l'Iva che attualmente si attesta al 22%, al 4%. La proposta, però, come ricorda Civati sul suo sito, non è stata esattamente considerata così seriamente come avvenuto invece in Inghilterra, ma piuttosto è stata derisa e foriera di numerosi sfottò su Facebook e Twitter.

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