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L’ex golden boy Gentile: “L’Italia? Può far bene. E io riparto con la Virtus”

Il ct Messina ha deciso di non portarlo in azzurro, ma adesso Gentile pensa alla Virtus Bologna con cui riparte dopo una stagione disastrosa fra Milano, Atene e Gerusalemme. “Sono qui per fare la mia parte e riportare la Virtus dove merita”, dice a Fanpage.it.
A cura di Carlo Passarello
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Questa stagione per Alessandro Gentile è la più importante della carriera. Dopo un anno disastroso può rilanciarsi, per farlo ha scelto una neopromossa, ma non una neopromossa qualunque. Gentile giocherà con la Virtus Bologna, una delle compagini più gloriose del nostro campionato che dopo un anno di purgatorio torna in massima serie con tante ambizioni.

Alessandro Gentile al tiro con la maglia della Nazionale @Getty Images
Alessandro Gentile al tiro con la maglia della Nazionale @Getty Images

Non sarà una sfida facile per Alessandro. In pochi mesi l’ex golden boy della pallacanestro italiana ha visto frantumarsi tante sue certezze. Il sogno Nba è naufragato la scorsa estate, così come la possibilità di giocare le Olimpiadi di Rio. Poi la crisi con Milano, una crisi che ha portato la società a togliergli la fascia di capitano a inizio stagione. Quindi un torneo al di sotto delle aspettative e il divorzio a dicembre. Quella che per Gentile poteva essere una vetrina di altissimo livello con il Panathinaikos è diventato un incubo, fino a portare il coach Xavi Pascual alla decisione di escluderlo dal roster ateniese.

Poi una seconda esperienza all’estero, in Israele con l’Hapoel Gerusalemme di Simone Pianigiani. La squadra ha vinto il campionato, ma Gentile è rimasto sempre ai margini. Così Ettore Messina ha deciso di escluderlo dalla selezione azzurra, che poi ha perso anche Danilo Gallinari per altri motivi. “Non sono nel gruppo, mi dispiace”, dice a FanPage. “Si tratta di una scelta dell'allenatore che rispetto. Il gruppo è fatto da ottimi giocatori, può fare bene”.

Un dato fa impressione. Nell’ultima stagione fra Italia, Grecia e Israele il giocatore campano non ha segnato neanche una tripla in campionato. Eppure l’estate scorsa l’ha passata negli Stati Uniti a lavorare proprio sul suo tiro. “Nella mia carriera non ho mai avuto grossi problemi nel fare canestro, certo quando si parla di fiducia diventa più difficile, bisogna ritrovare certe sensazioni. La testa conta, e ci lavorerò”, racconta.

Ben inteso, Gentile è uno dei talenti più puri del basket italiano. Ha qualità tecniche, fisiche e personalità. Forse la scorsa stagione gli ha cucito addosso l’etichetta di bad boy, quasi quella di un ‘Balotelli dei canestri'. Gentile però è determinato a togliersela di dosso. Lo si capisce dall’atteggiamento misurato e da come pesa le parole. “Lo scorso anno ho  imparato tante cose dal punto di vista sportivo, ma anche da quello umano. Mi sento più ricco dentro adesso”.

L’approdo alla Virtus sembrava difficile, almeno prima della rescissione con Milano. “Quando c'è stata la possibilità di venire a Bologna ne ho parlato con mio fratello Stefano ed è stata una scelta veloce e facile. L'ho voluta perché questo è un progetto ambizioso, e perché questa società è parte importantissima della storia della pallacanestro”. Alessandro giocherà per la prima volta nella sua carriera da professionista con il fratello. “Poter condividere vita e mestiere con lui è il massimo. Per me è una fortuna”, spiega Alessandro che sta già lavorando con la Virtus.

Una squadra completa che può essere una vera outsider nel prossimo torneo, anche se Gentile preferisce un profilo basso: “Sono qui per fare la mia parte, per riportare la Virtus ad essere protagonista in Italia, e cercare di ripercorrere la sua storia gloriosa. Non penso sia giusto darsi obiettivi precisi adesso, facciamo un passo alla volta. Lavoriamo, cresciamo e strada facendo vedremo dove potremo arrivare”. Certo è che uno degli obiettivi di Gentile sarà quello di riconquistare la Nazionale. Per farlo dovrà convincere Meo Sacchetti, nuovo ct dell’Italbasket dopo gli Europei. Intanto però guarderà gli azzurri in tv, tifando, con un pizzico di amarezza, l’amico Belinelli.

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