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Kurdistan, liberato Alessandro De Ponti, l’attivista fermato e ferito la scorsa settimana

Il giovane era stato sorpreso ad attraversare il confine tra la Siria e il Kurdistan iracheno ed era stato ferito la settimana scorsa.
A cura di Davide Falcioni
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E' stato liberato Alessandro De Ponti,23 anni di Treviglio, in provincia di Bergamo: il giovane, attivista politico, aveva tentato di attraversare il confine tra la Siria e il Kurdistan iracheno ed era stato ferito la settimana scorsa. De Ponti avrebbe cercato di passare la frontiera senza documenti prima di essere bloccato e ferito a un braccio, probabilmente colpito da un'arma da fuoco. E' in volo per tornare in Italia. La notizia è stata data dal canale di Rainews24.

Il 23enne vive a Treviglio insieme alla madre e alla sorella e milita in un collettivo di sinistra chiamato Tanaliberatutti. Partito per la Tunisia lo scorso aprile, i suoi familiari non sapevano come fosse arrivato fino al teatro di guerra del Kurdistan: "Non sappiamo cosa gli sia successo — ha detto il nonno del ragazzo dopo aver appreso del suo arresto —. Se ne sta occupando mia figlia, la madre di Alessandro. Posso solo dire che è partito un mese fa e da allora non avevamo più avuto notizie di mio nipote”.

Alcuni amici del giovane avevano difeso la sua scelta di combattere in prima persona per la causa curda: "Alessandro è un ragazzo non sprovveduto, che conosce molto bene la situazione geopolitica di quella zona. In Kurdistan ci è andato come cooperante, perché ha a cuore quel paese. Non lo vediamo dallo scorso aprile, quando ha lasciato il suo lavoro di casaro per il viaggio in Kurdistan”. I suoi compagni del collettivo, tutti simpatizzanti per la causa del popolo curdo, hanno aggiunto. “Ci dispiace che qualcuno pensi che sia uno sprovveduto: era ben consapevole di come muoversi, avendo molto a cuore la sua missione di cooperante". Il ritorno in Italia di Alessandro De Ponti è previsto per le prossime ore: nei prossimi giorni, invece, sarà più chiaro cosa sia accaduto e per quale ragione si fosse spinto fino al Kurdistan.

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