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Kabul, una dipendente Onu è stata rapita con la figlia: stava portando la bimba a scuola

Oltre a madre e figlia, sequestrato anche l’autista. Si tratta di una dipendente dell’Unama, non si conosce ancora la nazionalità. Confermato intanto il bilancio delle vittime dell’attentato di sabato: 43 persone uccise, nessun italiano.
A cura di Biagio Chiariello
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Una dipendente della Missione di assistenza delle Nazioni Unite (Unama) sarebbe stata rapita a Kabul insieme alla figlia che stava portando a scuola. La notizia è stata riferita da sito web dell’emittente televisiva ToloNews, che ha citato diverse fonti, pur specificare l’identità della persona rapita. Secondo quanto è stato raccolto fino a questo momento, il fatto è avvenuto in particolare nella zona di Khair Khan. Un giornalista della Bbc a Kabul ha raccontato che anche l'autista della donna sarebbe stato sequestrato. Sempre stando a questa fonte ci sarebbero anche delle voci che riferiscono che una delle tre persone rapite sarebbe stata uccisa. Per il momento, va detto, si tratta solo di rumors che però non sono stati ancora confermati.

Intanto è salito ad almeno 43 morti il bilancio dell'attacco avvenuto nella serata di sabato all'Hotel Intercontinental di Kabul. Lo riferiscono fonti ufficiali, aggiungendo che sulla vicenda è aperta un’inchiesta che deve stabilire come gli aggressori abbiano potuto aggirare le misure di sicurezza. Stando alle ricostruzioni, il kamikaze si sarebbe fatto saltare all’ingresso dell’albergo, consentendo in questo modo ad almeno quattro uomini di fare irruzione nell’albergo, iniziando a sparare verso gli ospiti e a prendere degli ostaggi. La maggior parte delle vittime non è stata ancora identificata. Non ci sarebbero italiani tra le vittime, in base alle prime informazioni di cui dispone la Farnesina. Il ministero degli esteri sta facendo comunque ulteriori verifiche con le autorità di Kabul e con l'ambasciata italiana nella capitale afghana.

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