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Kabul, kamikaze si fa esplodere davanti a una scuola: 48 morti, molti erano studenti

L’attentato terroristico non è stato ancora rivendicato. Stamattina un nuovo episodio di violenza, con dei cecchini che hanno aperto il fuoco su un centro di addestramento dell’intelligence afgana.
A cura di Davide Falcioni
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Kabul continua ad essere presa di mira da gravi attentati terroristici. Ieri almeno 48 persone sono state uccise in un attentato suicida davanti a una scuola di della capitale afgana, mentre i feriti sono decine e alcuni di loro versano in gravi condizioni. La maggior parte delle vittime erano studenti. La polizia ha confermato che l’attentatore era da solo e che era entrato a piedi all’interno del giardino della scuola, dove si è fatto saltare in aria. Dopo l’esplosione la polizia ha sparato a lungo, facendo credere che ci fosse un secondo assalitore intorno alla scuola: fortunatamente però non era così. Zabihullah Mujahid, portavoce dei Talebani, ha negato il coinvolgimento del suo gruppo nell’attentato, che per ora non è stato rivendicato.

All'indomani dell'attentato che ha causato una strage di studenti questa mattina un gruppo armato ha attaccato il centro di addestramento dell'intelligence sempre a Kabul, capitale dell'Afghanistan. A riferirlo sono fonti ufficiali, senza specificare un bilancio delle vittime. Il fuoco è stato aperto da un edificio ancora in costruzione nelle vicinanze del centro di addestramento. Al boato della prima esplosione, i componenti dello staff dell'Intelligence si sono subito messi al riparo in un'area protetta del complesso, che è poi stato chiuso e isolato. Il portavoce della polizia afghana, Hashmat Stanekzai, ha affermato che gli attentatori (non è ancora stato possibile stabilire quanti fossero) hanno utilizzato lanciagranate e altri tipi di armi.

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