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Jobs Act, Brunetta attacca: “Fuffa scritta da dilettanti allo sbaraglio”

Il deputato di Forza Italia attacca la proposta di Matteo Renzi: “Il testo di Renzi sembra scritto da dilettanti allo sbaraglio, un po’ furbetti, un po’ opportunisti, sicuramente molto pasticcioni”.
A cura di Redazione
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Il giorno dopo l'anticipazione del "Jobs Act", Matteo Renzi fa i conti con i tanti apprezzamento ma anche con le prime critiche. Dopo aver incassato l'approvazione del commissario Ue per il lavoro Andor, il segretario del Partito Democratico deve fronteggiare l'attacco a viso aperto dell'ex ministro Renato Brunetta. Il dirigente di Forza Italia, infatti, sul suo "Freenewsonline" spiega i motivi della sua contrarietà ad un progetto che considera "nient'altro che fuffa", scritto da "dilettanti allo sbaraglio" e che dimostra ancora una volta l'inconsistenza della proposta programmatica del segretario del Partito Democratico.

Ecco il pensiero di Brunetta:

“Il Jobs Act pubblicato nella tarda serata di ieri dal segretario del Partito democratico, Matteo Renzi, dimostra che una cosa sono le campagne elettorali di partito e altra cosa sono le proposte serie e convincenti per governare il paese.

Il testo di Renzi sembra scritto da dilettanti allo sbaraglio, un po’ furbetti, un po’ opportunisti, sicuramente molto pasticcioni, che a un certo punto si sono dovuti fermare perché non riuscivano ad andare avanti. E hanno ‘aperto’ il documento a contributi esterni perché da soli non riuscivano a riempirlo.

Quello che si è letto è di una pochezza tecnica, culturale, politica e scientifica spaventose, e da esso emerge una totale non conoscenza non solo delle relazioni industriali, ma anche e soprattutto del rapporto che lega il lavoro allo sviluppo economico.

Tra le strategie contenute nel Jobs act, per esempio, il sussidio universale significa più contributi, quindi più costi per le aziende; la ‘Legge sulla rappresentatività sindacale’ mette nelle mani della magistratura la ‘certezza’ degli accordi sindacali; la presenza nei Cda delle aziende di rappresentanti eletti direttamente dai lavoratori fa venire i brividi; la sostituzione degli attuali contratti di lavoro flessibili con un contratto unico a tempo indeterminato, senza toccare l’articolo 18, va contro i lavoratori e produce effetti addirittura peggiori delle già pessime riforme Fornero.

Tutte misure, quindi, contro le imprese, contro i giovani, contro il mercato del lavoro, contro la competitività del paese. Tutta fuffa mediatica, buona solo per abbindolare qualche sindacalista opportunista e qualche altrettanto opportunista portavoce brussellese.

Forza Renzi, vai avanti così e vedremo, anche prima del previsto, che il re è nudo”.

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