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Jobs Act, approvati i decreti attuativi: limite di 24 mesi per la cassa integrazione

Il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera ai decreti attuativi del Jobs Act. Poletti: “Abbiamo esaurito il lavoro sulla riforma del mercato lavoro in modo efficace e rapido”.
A cura di Davide Falcioni
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Il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera allo schema di decreto legislativo sul riordino degli ammortizzatori sociali, in attuazione del Jobs act, prevedendo importantissime novità per quanto riguarda la cassa integrazione, che verrà abbassata a un tetto massimo di 24 mesi nell'arco di 5 anni. La soglia, tuttavia, potrà salire a 36 mesi se abbinata alla solidarietà. Gli ammortizzatori saranno inoltre estesi alle imprese con oltre 5 dipendenti. Dal Cdm via ok anche al raddoppio del congedo parentale per le neo mamme. "L’unico argomento di delega che non è stato affrontato è quello del salario minimo", ha spiegato al termine della riunione il ministro del Lavoro Giuliano Poletti. "In un anno tutti i decreti delega del jobs act sono stati realizzati, abbiamo esaurito il lavoro sulla riforma del mercato lavoro in modo efficace e rapido", ha aggiunto il ministro Boschi.

Il governo ha approvato i decreti sulla conciliazione vita-lavoro; per quanto concerne le tipologie contrattuali non ci sono state modifiche rispetto a quanto emerso dall’iter parlamentare: sulle tipologie contrattuali "non ci sono particolari modifiche, se non rispetto al fatto che sulla impossibilità di stipulare co.co.pro si prevede un ampliamento delle possibilità di derogare in presenza di contratti stipulati dalle confederazioni anche di categoria".

Congedo parentale, tempi di vita-lavoro

Il decreto, a cui manca solo il via libera definitivo, allunga il tempo per usufruire del congedo parentale facoltativo portandolo da 3 a 6 anni e da 8 a 12 anni di età del bambino rispettivamente per quello retribuito al 30% e per quello non retribuito, la cui durata resta comunque di 6 mesi. Il periodo di preavviso al datore di lavoro di riduce da 15 a 5 giorni. In futuro ci sarà anche la possibilità di trasformare il congedo parentale in part-time al 50%.

Un unico ente di ispezione e controllo

Poletti ha annunciato l'istituzione dell'Agenzia ispettorato del lavoro, che dovrebbe razionalizzare la lotta contro l'illegalità integrando i servizi ispettivi di ministero del Lavoro, Inps e Inail. Si razionalizzerà la rete presente sul territorio e ciò determinerà anche dei movimenti a livello di personale. L'operazione dovrebbe anche portare a dei risparmi in termini di spesa pubblica.

Cassa integrazione, tetto di 24 mesi

Capitolo fondamentale quello sulla cassa integrazione: il decreto approvato dal Consiglio dei Ministri, che ora verrà esaminato dal Parlamento, prevede – come spiega Poletti – "la cosiddetta norma bonus-malus: la riduzione del 10 per cento dell'importo del contributo fisso alle imprese è stato sostituito da un contributo addizionale crescente in ragione alla durata dello strumento per disincentivare usi non coerenti". Il tetto di durata della cassa integrazione viene fissata in 24 mesi, che possono salire a 36 mesi con il ricorso alla solidarietà.
L'accesso alla cassa sarà esteso, a pagamento, anche alle imprese da 6 a 15 dipendenti, con diverse aliquote sul monte salari.

Dal 2016 addio ai co.co.pro.

Sul fronte dell'occupazione verrà istituita l'Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro, partecipata da Stato, regioni e province autonome, vigilata dal ministero del Lavoro. Previsto il coinvolgimento delle parti sociali nella definizione delle linee di indirizzo generali dell'azione della nuova Agenzia, che avrà competenze gestionali in materia di servizi per l'impiego, politiche attive e Aspi. Dal 2016 – ha annunciato il ministro – verranno superati i contratti di collaborazione a progetto, puntando sul lavoro subordinato, che verrà esteso anche alle attuali collaborazioni che però sono "esclusivamente personali", continuative e che vedono l'organizzazione diretta del tempo e dei luoghi di lavoro.

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