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Jesolo. La ricca albergatrice muore ​e lascia 2 milioni di euro ai cani

Franca Franzi è scomparsa all’età di 81 anni. I cani erano parte della sua vita. Un amore così forte verso da indurla a non dimenticarsi di loro neanche nel suo testamento milioniario…
A cura di B. C.
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In vita ha amato i cani forse più di ogni altra cosa. E ora che non c’è più, Franca Franzi, albergatrice di Jesolo, ha voluto dimostrarlo anche col suo testamento. La donna è scomparsa a 81 anni nel maggio del 2016 a pochi giorni di distanza dal fratello Gianni. Entrambi malati hanno lottato fino all’ultimo e sono stati uniti anche nella morte. Franca era proprietaria degli hotel Agorà, Cavalieri e Manila, alcuni gestiti direttamente e poi dati in gestione. “Era un’imprenditrice moderna e di gran carattere”, come la ricordano ancora tutti gli amici e colleghi.

E sicuramente aveva un cuore enorme per i cani. Come infatti riporta Il Gazzettino, nel testamento l'albergatrice ha disposto due lasciti in denaro. Il primo al canile di San Giuliano, pari a un quarto del valore dell'hotel 4 stelle fronte mare Cavalieri, il secondo al Comune di Jesolo per contribuire al 50% alla costruzione di un canile ex novo. Sicuramente una bella notizia per il rifugio del cane di Mestre che rischia di essere abbattuto. Si parla di una somma importante, che potrebbe andare dai 2 ai 4 milioni di euro come minimo. Il lascito è stato disposto sotto forma di legato testamentario, una disposizione con cui il soggetto attribuisce a una persona un determinato bene o un determinato diritto.

A rendere nota la vicenda è stata ieri la consigliera della Lega Silvana Tosi che con una lettera inviata al sindaco nei giorni scorsi ha chiesto la sospensione del trasferimento di 14 cani nella struttura di Mira prevista per questa mattina e il rinvio dell'annunciato abbattimento del rifugio. “Il Comune chiede alla Avz di demolire le strutture del canile ma se questo viene demolito non esiste più il lascito”, dice la Tosi. Il presidente dell’Associazione Veneta Zoofila, Franco Zaccari, aggiunge: “Quei fondi per noi sono destinati al canile di San Giuliano, null’altro. E quindi diventa importante mantenere la continuità della attività”. Da qui la richiesta di fermare l’abbattimento e avviare subito la ristrutturazione evitando, scrive la Tosi al sindaco, la “deportazione o trasferimento coattivo, che potrà comportare solo sofferenze e disagi a queste creature senza voce”.

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