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Iva al 5% sui prodotti per l’infanzia: ecco la proposta di legge

La deputata Titti Di Salvo con la sua proposta di legge alla Camera chiede l’abbassamento dell’iva, dal 22% al 5%, per i prodotti per l’infanzia. Nell’elenco beni igienico-alimentari e accessori per i neonati.
A cura di Maurizia Marcoaldi
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Sono in arrivo buone notizie per le mamme e in generale per le famiglie. A breve il costo di pannolini, biberon, latte in polvere, omogeneizzati e altri prodotti per l'infanzia potrebbe diminuire. Questa la novità, contenuta nella proposta di legge n.4637, presentata alla Camera dalla deputata Pd Titti Di Salvo. In sostanza si vuole ridurre l'aliquota dell'imposta sul valore aggiunto relativa a prodotti igienici, alimentari e accessori per l'infanzia. Si passerebbe così da un'aliquota del 22% a una del 5% con l'obiettivo di offrire un aiuto concreto alle famiglie italiane.

La proposta mira a rafforzare le politiche pubbliche orientate alle famiglie. "È un aiuto per le famiglie e un ostacolo in meno per chi sta pensando di avere un figlio o di farne un altro", ha spiegato la deputata Titti Di Salvo.

Prodotti interessati dalla proposta di legge

L'abbassamento dell'aliquota riguarderebbe un elenco di elementi limitato che comprende diversi prodotti igienici, alimentari e accessori per l'infanzia. Nell'elenco rientrano: pannolini, biberon, tettarelle, omogeneizzati, latte in polvere, liquido per neonati, latte speciale o vegetale per allergici o intolleranti, omogeneizzati, prodotti per l'igiene e creme contro gli arrossamenti o le irritazioni della pelle e strumenti per l'allattamento. Quello che però la deputata Titti di Salvo prevede, specificandolo in una nota, è anche di allargare, in futuro, lo sconto a una gamma di prodotti più ampia e inserire così nell'elenco carrozzine, passeggini, culle, lettini, seggioloni, seggiolini per automobili.

Cosa prevede la proposta di legge

Attualmente l'aliquota sui prodotti di prima necessità per l’infanzia, come i pannolini, i biberon, gli omogeneizzati, è quella ordinaria del 22 per cento. La proposta di legge, all’articolo 1, introduce la modifica alla tabella A, parte II-bis, allegata al decreto del Presidente della Repubblica n. 633 del 1972, “attribuendo così ai prodotti di prima necessità per l’infanzia l’aliquota ridotta del 5 per cento".

All'articolo 2 della proposta di legge n.4637 si legge: "reca la necessaria copertura finanziaria dovuta al minor gettito stimato a seguito dell'agevolazione che si intende introdurre. In particolare il comma 1 prevede che all'onere, valutato in 50 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2018, si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento del fondo speciale di parte corrente iscritto nello stato di previsione del Ministero dell'Economia e delle finanze".

Secondo alcuni studi, come riporta la nota di adnkronos, per ogni bambino, nel primo anno di vita, i genitori pagano circa 1.100 euro di imposte sui prodotti di prima necessità. Inoltre negli ultimi dieci anni un'indagine della Banca d'Italia ha stimato che, in una famiglia monoreddito con un figlio in età compresa tra 0 e 3 anni, il costo di questi prodotti incide in misura rilevante (20 per cento circa) sul bilancio familiare.

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