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Italia, la decima medaglia arriva (ancora) dal Tiro a volo

Dopo Pellielo è ancora un tiratore a regalare l’argento agli azzurri a Rio. Una medaglia che arriva dopo l’ennesima giornata di vuoto, scandita dalle cocenti delusioni del nuoto.
A cura di Jvan Sica
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La decima medaglia dell'Italia ai Giochi di Rio arriva dal tiro al volo (secondo trofeo dopo Pellielo), in particolare dal Double Trap maschile con Marco Innocenti, di Montemurlo (Prato). Ancora una volta il tiro e ancora una volta la provincia regalano all’Italia una grande prestazione e la soddisfazione di una vittoria in un lotto di partecipanti molto importante.

Nelle qualifiche del mattino Innocenti era partito molto bene sbagliando pochissimo in un campo di gara funestato da vento e pioggia. L’altro portacolori azzurro, il calabrese Antonino Barillà, ha sofferto molto queste condizioni avverse e ha chiuso soltanto al sedicesimo posto. Nella seconda parte di gara anche Innocenti ha sbagliato dei colpi, così da essere sopravanzato dal tedesco Loew e l’australiano Willett che con 140 piattelli totali hanno stabilito il nuovo record olimpico.

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Innocenti però è riuscito a tenere il quinto posto e a qualificarsi per la finale a sei del pomeriggio brasiliano. Nella serie di semifinale ha tirato con una buona costanza, sbagliando soprattutto nella prima parte per poi essere quasi perfetto nelle ultime 10 doppiette. Il vantaggio di Willet e dei due britannici Scott e Kneal si è piano piano assottigliato, ma c’era un avversario che ha dimostrato fin dalla prima doppietta un grande stato di forma, Fehaid Aldeehani, esperto e sempre presente tiratore del Kuwait che non può partecipare sotto la bandiera del proprio paese perché il CIO ha sospeso il suo comitato olimpico per le troppe interferenze politiche nella propria gestione.

Prima dell’inizio dell’Olimpiade proprio Aldeehani aveva attaccato il CIO dicendo che essendo un soldato del suo Paese non voleva assolutamente sfilare con una bandiera che non fosse quella del Paese Mediorientale.  Innocenti piano piano recupera, piattello dopo piattello, e si porta in vantaggio di un piattello sugli altri tiratori, escluso il kuwaitiano. L’ultima doppietta andata a segno gli dà la finale per l’oro e lo fa commuovere fino alle lacrime.

Il bronzo è una sfida fratricida fra britannici, vinta da Steven Scott e si va in finale. Marco Innocenti purtroppo inizia subito sbagliando un piattello nella prima doppietta e, anche se riesce a pareggiare alla quinta doppietta, è sempre in svantaggio. L’errore fatale è un doppio zero che indirizza la gara verso Aldeehani, capace di reggere psicologicamente a qualche errore, senza mai perdere il ritmo che lo ha contraddistinto per tutta la finale. Per il Kuwait è il primo oro olimpico, dopo che proprio Aldeehani gli aveva dato anche la prima medaglia, il bronzo a Sydney 2000. In questa edizione è anche il primo oro di un non appartenente ad uno stato nazionale che gareggia sotto la bandiera CIO. Per noi è un’altra bellissima medaglia in una disciplina che adesso propone le prove di skeet e promette ancora qualcosa di buono.

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