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Istanbul, arrestato un reporter italiano

Mattia Cacciatori, ieri era al Gezi Park di Istanbul, teatro di scontri da ormai diverse settimane. Doveva rientrare a casa lunedì, ma è stato fermato dalla polizia turca. L’Unità di crisi della Farnesina sta seguendo il caso.
A cura di Biagio Chiariello
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Mattia Cacciatori, 24 anni, fotoreporter di San Giovanni Lupatoto, in provincia di Verona, è stato arrestato dalle forze dell'ordine turche mentre si trovava in piazza Taskim, ad Istanbul, dove i manifestanti volevano riportare la protesta. La notizia è stata diffusa oggi dal quotidiano veronese L’Arena (che pubblica anche la foto, qui a sinistra), che pubblica la storia di Mattia in prima pagina. Durante il trambusto, il ragazzo è riuscito comunque ad avvertire un'amica su quanto stava accadendo. "Mi hanno arrestato, sono sul furgone insieme ad altre persone, arrestate anche loro, e mi stanno portando nella stazione centrale di Aksaray". La telefonata, effettuata alle 20.53, 19.53 in Italia, è partita dal telefono che la stessa ragazza, Giulia Stanghito, sua coetanea che l’ha ospitato a Istanbul nelle scorse settimane.

"Siamo preoccupate" – "Io sono rientrata in Italia il 20 giugno, lui è partito il 22", spiega la Stanghito alla stampa locale e intanto in contatto con Chiara, la ragazza che si trova in Turchia per l'Erasmus: "Con il progetto sono andata a vivere un anno in Turchia e sapendo che Mattia partiva gli ho lasciato il mio numero di cellulare, nel caso avesse avuto bisogno di contattare qualcuno. Lui e Chiara si sono conosciuti e ieri sera l'ha chiamata. Ha detto che stava bene, che lo avevano solo caricato sul furgone, ma siamo preoccupate".

L'Unità di crisi della Farnesina sta seguendo il caso – Il ragazzo sarebbe dovuto rientrare nella giornata di domani ma in piazza Taskim migliaia di persone hanno marciato su Gezi Park. Poi gli scontri con la polizia che ha respinto i manifestanti e in seguito agli incidenti sono stati effettuati degli arresti. Cacciatori ora sta bene, ma è in stato di fermo: si trova ancora in Questura, in attesa di essere interrogato, e per questo motivo non risponde al telefonino. L'Unità di crisi del ministero degli Esteri sta seguendo il caso e il consolato italiano a Istanbul ha preso contatto con le autorità turche.

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