Israele, la protesta degli ebrei etiopi: “Polizia violenta e razzista”

Cortei di protesta, tafferugli, cariche e scontri con la polizia con decine di feriti e contusi. È questo il bilancio delle proteste degli ebrei di origine etiope (falashà) andate in scena a Tel Aviv nelle scorse ore. Gli ebrei di origine etiope manifestano da giorni in Israele contro quella che definiscono "la violenza razzista della polizia" nei loro confronti dopo alcuni episodi che hanno coinvolto alcun agenti delle forze dell'ordine. "Né bianchi né neri, solo esseri umani" e "I poliziotti violenti vadano in carcere" hanno urlato i manifestanti durante un corteo durato oltre tre ore. Il riferimento in particolare è alle violenze subite la settimana scorsa da un soldato di origine etiope da parte di una coppia di agenti e riprese in un video. Si è trattato della seconda manifestazione dopo quella della settimana scorsa a Gerusalemme, ma questa volta la protesta è sfociata in violenza con la polizia israeliana a cavallo che ha caricato la folla dopo aver lanciato granate stordenti e lacrimogeni.

I disordini i particolare sono scoppiati dopo l'arrivo del corteo sulla centralissima piazza Rabin dove i manifestanti hanno bloccato il traffico e hanno tentato di entrare nel municipio. La polizia ha caricato e i manifestanti che hanno risposto con lancio di sassi e bottiglie. Durante gli scontri è stata ribaltata anche un'auto della polizia. Il bilancio degli incidenti parla di una quarantina di feriti tra agenti e manifestanti. Intanto il premier Benjamin Netanyahu ha fatto sapere che domani riceverà una delegazione di esponenti della comunità, fra cui il soldato ferito. Sul caso è in corso un'indagine interna della polizia e gli agenti sono stati sospesi, rischiano di essere licenziati.