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Iolanda, uccisa a 10 anni da un tumore. La mamma: “Non facciamo il funerale, non ci credo più”

Un calvario di undici mesi dai primi segni della terribile malattia. La bimba si è spenta all’ospedale di Padova La mamma: “Non auguro a nessuna mamma di vedere la propria bambina gridare dai dolori lancinanti. Non facciamo il funerale, non ci credo più”
A cura di Biagio Chiariello
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Non lo facciamo il funerale, non ci credo più. Ho visto mia figlia soffrire troppo”, parole amarissime, quelle di una madre sconvolta da dolore per la perdita di una figlia di appena 10 anni. Iolanda Deda, originaria di Padova, se ne è andata mercoledì, in un letto d’ospedale del reparto di Oncoematologia pediatrica, a causa di un tumore alla testa che l’ha divorata in undici mesi. Nella casa di via Citolo da Perugia, davanti alla scuola elementare De Amicis, dove la piccola frequentava la quinta elementare, ci sono ancora l'albero e le decorazioni di Natale: dal 25 dicembre, infatti, mamma Nike non si è mai staccata dalla figlioletta, facendo ritorno nell'abitazione solo per qualche minuto. Oggi la donna sfoga tutto il proprio dolore: “Io non credo più: ho visto mia figlia soffrire troppo. Non auguro a nessuna mamma di vedere la propria bambina gridare dai dolori lancinanti. L’unica cosa che mi consola è che ha smesso di soffrire”.

Iolanda ha cominciato ad avvisare i primi sintomi della malattia a marzo scorso. “È tornata a casa da scuola con il torcicollo”, racconta la mamma. “Pensavamo a un colpo di freddo o a un movimento sbagliato, poi nel giro di un paio di giorni ha cominciato ad avere fastidio all’occhio sinistro, a non mettere bene a fuoco e ad avere perdite di equilibrio. Il giorno della festa del papà ha avuto una crisi improvvisa a scuola. Sono andata a prenderla immediatamente e l’ho portata al Pronto soccorso”.

Da allora in poi il male si è evoluto velocemente. “Mi hanno detto subito che mia figlia aveva un tumore molto aggressivo alla testa e che probabilmente non le sarebbe rimasto molto tempo da vivere: sono morta dentro, non volevo crederci e fino all’ultimo ho sperato nel miracolo”, racconta ancora Nike. A dicembre sembrava che la massa si fosse ridotta, tanto che Nike ha chiesto ai medici di sottoporre la figlia alla chemioterapia. Ma purtroppo non è stato possibile.

Il giorno di Natale Iolanda ha avuto una crisi molto acuta a casa ed è stata ricoverata in ospedale. “Aveva perso l’uso della voce e delle gambe, non riusciva più a mangiare, a bere, era gonfia per il cortisone: da quel momento è iniziato un periodo di sofferenza estrema”. La piccola è rimasta vigile fino a una decina di giorni fa, mercoledì si è spenta: “Agli altri miei due figli, la sorellina di 8 anni e il fratello di 16, dico che adesso Iolanda è diventata un angelo e li guarda sempre. Ora devo pensare a loro ma metà del mio cuore rimarrà sempre lassù, dove c’è Iolanda”, conclude devastata mamma Nike.

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