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La storia “atipica” di Davide: autistico e con la sindrome di down diventa uno scrittore

La storia di Davide Rossanese, giovane intrappolato tra sindrome di down e autismo che è riuscito a superare sofferenze e difficoltà arrivando anche a pubblicare un libro.
A cura di Antonio Palma
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Quando è nato i medici gli avevano subito diagnosticato la sindrome di down, poi nei primi anni di vita purtroppo i genitori hanno constatato che il suo corpo diventava sempre più lento e la parola non arrivava, scoprendo infine che era affetto anche da autismo. Intrappolato dalle due gravi patologie che non sembravano dargli speranze, il giovane fino a quindici anni è cresciuto come un disabile grave, di quelli che non capiscono quasi nulla e così veniva trattato anche a scuola dalle maestre di sostegno. Questo fino a quando per lui è arrivata la svolta: una intuizione della pedagogista che lo seguiva, Lisa Molon, che ha deciso di provare a metterlo davanti ad un computer guidando l'irruenza dei suoi movimenti e scoprendo che era i grado di comunicare e parlare attraverso la macchina.

È la storia di Davide Rossanese, un 34enne di Vittorio Veneto, in provincia di Treviso, che dall'autismo è passato a scrivere addirittura un libro che  si intitola “Io, atipica-mente down” ed ha la prefazione di Luciana Litizzetto. “Io e suo padre siamo rimasti allibiti a vedere questo approccio, sembrava che non vedesse l’ora di poter scrivere, di muovere le dita e farci arrivare qualcosa”, ha raccontato la madre. Attraverso questo nuovo metodo di comunicazione col pc, infatti, Davide ha iniziato a scrivere e a comunicare con gli altri e si è scoperto non solo che sapeva leggere e scrivere, ma che aveva anche nozioni di matematica e conosceva il francese.

Attraverso le parole veicolate dal computer, si è scoperto che in tutti  questi anni Davide in realtà apprendeva ma semplicemente non riusciva a tirare fuori quanto sapeva. "Ha iniziato ad esprimere i suoi desideri, le sue emozioni, quello che gli piaceva o non gli piaceva.  Lo faceva andando anche contro a delle nostre convinzioni" ha detto ancora la mamma di Davide, raccontando: "Ad esempio noi, che lo guidavamo in tutto, lo facevamo andare al parco pesando gli piacesse, ma attraverso il computer ci ha detto che andarci non gli piaceva e per questo abbiamo iniziato ad andare da un’altra parte". Da allora in avanti Davide non si è più fermato arrivando ora a pubblicare il suo primo libro.

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