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Intrappolata sotto la barca, Jessica affoga in gita a 12 anni. La madre: “Neanche una scusa”

Sono passati tre anni dalla morte della 12enne durante una vacanza con la scuola in Francia. Da allora i suoi familiari non hanno ricevuto alcuna risposta su come e perché sia avvenuta questa tragedia. “Nessuno ci ha mai chiamato, non sappiamo come sia potuto accadere, ci sentiamo distrutti”, dice la madre.
A cura di Biagio Chiariello
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Jessica Lawson aveva solo 12 anni quando è morta. La ragazzina stava nuotando in un lago con gli amici durante una gita scolastica sul Massiccio Centrale in Francia, quando sarebbe rimasta intrappolata sotto una barca non riuscendo più a riemergere. Era il luglio 2015 e da allora i suoi genitori non hanno mai ricevuto alcuna risposta che faccia chiarezza in merito a questo dramma. "Ci sentiamo frantumati in milione di pezzi" dicono Brenda e Anton. E il loro dolore è aggravato dal sentimento di abbandono da parte del Regno Unito e delle autorità scolastiche. “Non ci hanno dato nessuna spiegazione su quello che è successo”, riporta Hull Live.

La signora Lawson vuole sapere innanzitutto perché ai bambini è stato permesso di nuotare nel lago, peraltro senza giubbotti di salvataggio. "Nuotare con i suoi amici al centro sportivo di Haltemprice di sabato pomeriggio è molto diverso dall'essere autorizzato ad entrare in un lago aperto" dice la donna. E prosegue: "Nessuno ci ha chiamato per dire: ‘ci dispiace per quello che è successo mentre Jessica era sotto la nostra cura, faremo tutto e qualsiasi cosa per aiutare te e la tua famiglia'. Niente. Qualcosa di sbagliato è accaduto, ma dopo c’è stato solo un muro di silenzio da parte di tutti". Il Consiglio scolastico dell'East Riding ha dichiarato: Purtroppo non possiamo fare nulla per influenzare la velocità del processo giudiziario da parte delle autorità francesi e fino a quando le indagini non saranno complete non saremo in grado di rilasciare dichiarazioni o commenti. Tuttavia, non sottovalutiamo l'impatto emotivo che ciò deve avere sugli interessati".

Brenda Lawson aggiunge: : "Purtroppo, la realtà per molti è che nessuno nell'autorità interviene per aiutarti quando sei impotente". Attraverso la Fondazione Jessica Lawson, la famiglia sta lavorando ad un progetto comunitario per promuovere la prevenzione degli annegamenti, la sicurezza dell'acqua e la supervisione attiva dei bambini dentro o intorno all'acqua.

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