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Intercettazioni, M5S: “È ricatto verso le procure, si vuole salvare Renzi su caso Consip”

Lo schema di decreto sulle intercettazioni preoccupa il Movimento 5 Stelle. La deputata grillina Giulia Sarti, contattata da Fanpage.it, dice che il testo viola il principio costituzionale della tutela della libertà di stampa: “È un ricatto”, ha detto.
A cura di Annalisa Cangemi
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Se la bozza di decreto sulle intercettazioni fosse confermata si parlerebbe di legge-bavaglio: il M5S ha lanciato già l'allarme, perché il rischio per i grillini è che si stia facendo un favore a Renzi, cancellando le prove del cosiddetto cerchio magico, di Tiziano Renzi e del ministro dello Sport Luca Lotti sull'inchiesta Consip.

La preoccupazione nasce da una norma che si trova all'interno della bozza di decreto: se nei reati contro la Pubblica amministrazione non è più possibile utilizzare i Trojan, cioè i captatori informatici autorizzati per i reati di mafia e terrorismo, la maggior parte delle intercettazioni raccolte nell'inchiesta Consip non arriveranno a dibattimento perché non saranno utilizzabili. Se il decreto entrerà in vigore a novembre riguarderà anche questa inchiesta, a meno che non si specifichi espressamente che non interesserà le indagini in corso. Ma questa indicazione non è presente nel testo attuale. Il problema principale è quello dei riassunti, quello relativo al divieto di pubblicare virgolettati: "È ridicolo – denuncia Giulia Sarti della Commissione Giustizia del M5S – "Si lascia tutto alla discrezione dei singoli magistrati, e i giornalisti saranno ancora meno tutelati, perché loro dovranno fare un riassunto del riassunto. Siamo alla totale violazione dei principi costituzionali, dell'articolo 21 sulla libertà di stampa. Si chiede d'ora in poi di non pubblicare più il testo integrale di una intercettazione anche in una richiesta di rinvio a giudizio di un pm o in un'ordinanza di custodia cautelare".

Il ministro Orlando ha preso le distanze dal testo, dicendo che si tratta solo di un punto di partenza che potrà essere ridiscusso. "Ma vorremmo sapere allora perché c'è la firma del ministro Orlando, su un documento che sta girando nelle procure, che lo stesso ministro poi ha disconosciuto"– ha detto Giulia Sarti – "È un ricatto nei confronti di tutti gli operatori del settore perché si parte da un testo che sfiora l'incostituzionalità".

Renzi questa mattina in un'intervista sul caso Consip e sul provvedimento sulle intercettazioni ha detto: "Non metto bocca sul ddl, è tema di governo ma su Consip spero venga pubblicato tutto". Si tratta però di un controsenso per la deputata grillina: "Il suo Governo sta emanando un decreto che limita la pubblicazione delle intercettazioni da parte dei giornalisti, una contraddizione". 

Per il M5S quello delle intercettazioni è un falso problema, è solo una questione di deontologia professionale. Sbagliano i giornali e gli organi di stampa quando pubblicano delle intercettazioni per rincorrere sensazionalismi, ma non è un tema di cui si dovrebbe occupare il ministero della Giustizia. "Non possiamo oggi di nuovo scatenare un dibattito sull'utilizzabilità delle intercettazioni – ha ribadito la deputata – vanno benissimo le norme che già esistono. Il ministero della Giustizia si dovrebbe occupare di altre priorità, come la lotta alle mafie, i tempi della giustizia, della sicurezza nelle carceri. La riforma di Orlando, fosse per noi sarebbe da cancellare".

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