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Insegnante ucciso, la commovente lettera dei suoi studenti: “Ci mancherà Prof, grazie”

“Grazie di essere stato la nostra fonte di cultura per il futuro, grazie di averci spinto sempre a fare di più, a dare il massimo”, si legge nella lettera che gli studenti della classe 3A della scuola secondaria di Serra San Quirico hanno dedicato ad Alessandro Vitaletti, ucciso a coltellate nella provincia di Ancona.
A cura di Susanna Picone
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“Oggi ci siamo svegliati sperando che tornando a scuola la avremmo visto salire le scale con il bicchiere di caffè in mano ed il tablet sotto braccio”: inizia così la lettera che gli studenti della classe 3A della scuola secondaria di Serra San Quirico hanno scritto ad Alessandro Vitaletti, il loro professore di lettere ucciso a coltellate sabato sera a Sassoferrato, nella provincia di Ancona. “Grazie di essere stato la nostra fonte di cultura per il futuro, grazie di averci spinto sempre a fare di più, a dare il massimo”, si legge ancora nella lunga lettera che si chiude con un “Ci mancherà, Prof, grazie di tutto”. A corredo della lettera, il disegno di una cattedra con sopra fiori, una tazza di caffè e il tablet; dietro, una sedia vuota con il nome del professor Vitaletti.

Studenti sconvolti – Parte della lettera degli studenti al professore 48enne è stata pubblicata sul sito dell'Istituto Comprensivo “Don Mauro Costantini”, dove la vittima insegnava. “Con le parole scritte stamattina dagli alunni, sgomenti e profondamente colpiti da quanto accaduto al professor Alessandro Vitaletti – si legge sul sito – condividiamo il dolore di quanti lo hanno conosciuto, amato e stimato. L'intera comunità scolastica, sconvolta da tanta efferata violenza, si stringe, unita, a familiari ed amici, nel ricordo del professore tragicamente scomparso”. “Oggi è stata una giornata non facile. Gli studenti sono sconvolti, in una realtà così piccola come la nostra la violenza sembra una realtà lontana e invece ci ha toccato da vicino”, così la dirigente scolastica Stefania Sbriscia. “Ora – ha aggiunto – siamo al fianco dei ragazzi per aiutarli a superare lo choc, per tutta la settimana due psicologi e un pedagogista saranno a disposizione dei ragazzi, per percorsi individuali o di classe, e dei genitori che ne faranno richiesta. In soli quattro mesi di insegnamento Vitaletti era riuscito a farsi amare e stimare da tutti per la professionalità e la profonda umanità, ci mancherà molto”.

Fermato il presunto omicida: era geloso della relazione del prof con l'ex moglie – Secondo quanto accertato dalle indagini Sebastiano Dimasi, il presunto assassino di Vitaletti, aveva ripetutamente minacciato la ex moglie (residente a Sassoferrato con i due figli minori) perché non accettava la sua relazione con il docente, tanto che a dicembre la donna lo aveva denunciato. Sabato, poco prima del delitto, Dimasi è andato a casa della ex tentando di entrare, ma lei non gli ha aperto la porta.  Poco dopo il muratore calabrese di 55 anni si è scontrato con l’insegnante, anche lui separato e padre di due figli minorenni. I due si sono incontrati in via Buozzi, nei pressi del Pincetto. Dimasi ha visto da lontano Vitaletti, che si era fermato a fare benzina. Secondo alcuni testimoni gli avrebbe gridato “ti ammazzo, ti ammazzo” brandendo un coltello. Poi lo avrebbe colpito ripetutamente. Subito soccorso, il ferito è morto un'ora dopo nell'ospedale di Fabriano.

L'indagato: “Non volevo ucciderlo mi sono solo difeso” – “Non volevo ucciderlo mi sono solo difeso. Mi si è avventato contro e mi ha urlato ‘t'ammazzo'”, è quanto ha sostenuto nell'interrogatorio Dimasi. Difeso dall'avvocato Enrico Carmenati, il muratore sostiene quindi la tesi della legittima difesa (ha anche lui una ferita da taglio a un ginocchio) ma non è chiaro cosa abbia dichiarato sul coltello e se abbia negato che fosse suo. L'arma non è stata ancora ritrovata. Ha detto poi di essere scappato per paura. Il muratore è stato arrestato dopo una notte di ricerche a Scheggia (Perugia), non lontano dalla casa in cui era andato a vivere dopo la separazione. Per la convalida del fermo (l'accusa contestata è omicidio volontario) sono competenti la procura e il Gip di Perugia, ma probabilmente gli atti verranno condotti per rogatoria ad Ancona. Intanto il pm Serena Bizzarri ha disposto l'autopsia sul cadavere dell’insegnante, in programma il primo febbraio. Al momento ogni ipotesi è ancora aperta: dall'omicidio premeditato alla provocazione fino, anche se pare poco probabile, alla legittima difesa. Nel frattempo Dimasi resta in carcere ad Ancona.

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