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Twitter adesso vale molto meno di quando lo ha acquistato Elon Musk

Twitter non è quotato in Borsa, ora è una società privata. Non è facile quindi intuire l’andamento del suo valore da quando è arrivato Elon Musk. Ora però una delle società che hanno investito nel social network ha pubblicato una serie di dati che lasciano intendere degli scenari non proprio rassicuranti.
A cura di Valerio Berra
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A fine ottobre Elon Musk ha acquistato Twitter per circa 44 miliardi di dollari. Un prezzo che da subito è sembrato a molti analisti sovrastimato rispetto al valore reale di un social network che non stava dando segnali di ripresa. Nessun dato positivo sui nuovi utenti, nessuna killer app competitiva, nessuna possibilità di confrontarsi con colossi più in salute come Instagram e TikTok. Eppure quei 54,20 dollari ad azione hanno convinto tutti gli investitori a fare un passo indietro dalle loro quote e cedere tutto a Elon Musk.

Ora Twitter è una società privata, non ci sono fluttuazioni di Borsa che aiutano a capire come si sta muovendo il suo valore. Però negli ultimi mesi diversi analisti hanno pubblicato una serie di ricostruzioni che lasciano immaginare un crollo del suo valore. Alcune avvalorate dallo stesso Elon Musk. A marzo il portale The Information aveva pubblicato un meo interno in cui Musk diceva che Twitter aveva perso oltre la metà del suo valore, stimato a circa 20 miliardi di dollari. Ora una nuova stima ha ridotto ancora il valore della società.

Il calcolo fatto da Fidelity

Fidelity è un asset manager che ha una partecipazione su Twitter. Appena dopo l’acquisizione la sua partecipazione al social network guidato da Elon Musk valeva circa 20 milioni di dollari. In una dichiarazione ufficiale Fidelity ha spiegato che ora la sua quota è scesa al valore di 6,6 milioni di dollari. Applicando la stessa proporzione a Twitter, ora tutto il social network dovrebbe valore circa 14,75 miliardi di dollari.

Il nuovo Twitter di Elon Musk

Dal suo arrivo Elon Musk ha cambiato tutta la struttura di Twitter. La sua prima mossa è stata quella di dimezzare il personale, eliminando interi team come quelli impegnati nelle ricerche sull’etica dell’intelligenza artificiale. E dopo la prima serie di licenziamenti ce ne sono stati parecchi altri, fino ad arrivare da circa 8.000 dipendenti nell’epoca pre Musk ai 1.500 dipendenti attuali. Una struttura scheletrica che apre però a un nuovo futuro per l’azienda.

Twitter infatti ora fa parte ufficialmente della X Holdings Corp, una società che richiama la X.com. Musk aveva fondato questa società alla fine degli anni ’90 per dedicarsi al settore dei pagamenti digitali, un progetto che in qualche modo era sfociato in PayPal. Per Musk quindi Twitter potrebbe diventare una piattaforma con già una base di utenti per creare un nuovo sistema di transazioni. Esattamente come la super app cinese Weibo, il cui modello ormai viene visto con interesse da tutta la Silicon Valley.

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