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“Non riempite di armi i nostri cani robot”, perché le aziende tech hanno paura delle loro creature

Diverse aziende hanno firmato un documento congiunto per protestare contro le derive dei cani robotici.
A cura di Elisabetta Rosso
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Le aziende tech si stanno schierandoo contro l’armamento dei cani robot. Boston Dynamics, Agility Robotics, ANYbotics, Clearpath Robotics, Open Robotics e Unitree hanno firmato un documento congiunto per protestare contro le pericolose derive che potrebbero snaturare i robot dog. E causare moltissimi danni. "Le persone inaffidabili potrebbero usarli per violare i diritti civili, minacciare, danneggiare o intimidire”, si legge nella lettera.

"Se i robot venissero armati nascerebbero nuovi problemi etici e verrebbe anche meno la fiducia delle persone verso le nuove tecnologie. Tecnologie che potrebbero portare enormi benefici alla società”. I robot quadrupedi vengono spesso chiamati “robot dog”, sia perché la fisionomia ricorda quella di un cane, sia perché i produttori hanno voluto sin da subito associarli alla sicurezza e all’affidabilità. I cani non farebbero mai male ai loro padroni.

Tutti gli usi dei robot dog

Nel 2020, Boston Dynamics mette in vendita Spot, il primo cane robot, giallo e nero che costa 75.000 dollari. Anche altre aziende cominceranno a proporre sul mercato i cani robot. Riescono a muoversi su terreni irregolari, e per questo vengono utilizzati per perlustrare zone critiche difficilmente accessibili ai soccorritori, per esempio alluvioni o terremoti. Sono in grado di spegnere incendi, e vengono anche sperimentati come guardiani. Attraverso le loro telecamere collegate a un centro di controllo sono in grado di sorvegliare siti industriali o aree molto estese.

Il cane robot Spot, per esempio, è stato “assunto” per controllare il sito archeologico di Pompei. I robot dog possono sostituire gli umani nell’industria pesante, sono stati impiegati dall'azienda spaziale statunitense SpaceX per costruire la base a Boca Chica, in Texas. Non solo: i robot dog possono essere utilizzati anche come robot domestici. Il creator Jackidale ha persino caricato un video dove porta a spasso per Milano il suo cane robot.

Poi, il 20 luglio 2022, un cane robot di Unitree, in vendita su AliExpress al prezzo di 3.400 dollari, fa venire un brivido lungo la schiena. Viene ripreso in un poligono, con un mitra fissato sul dorso meccanico e spara a raffica contro i bersagli. Il video viene caricato su Twitter, lo vedono quattro milioni di persone e all'improvviso, i rabi robot non sono più così amichevoli e affidabili. La società cinese Unitree, fondata da Xingxing Wang, un ex impiegato di DJI, aveva già pubblicato a marzo 2021 un video in cui mostra decine di robot dog A1 mentre si attivano sotto la “Marcia Imperiale” di Star Wars . Un'analogia sinistra.

C'è chi si sta mobilitando

Ci sono già diversi movimenti che chiedono di limitare l’uso delle armi montate sui robot. Per esempio l’associazione Stop Killer Robots. “I robot killer cambiano il rapporto tra le persone e la tecnologia affidando alle macchine il processo decisionale sulla vita e la morte. Sfidano il controllo umano sull'uso della forza e, laddove prendono di mira le persone, ci disumanizzano”, spiega l’associazione. Anche il Comitato Internazionale della Croce Rossa raccomanda agli Stati di adottare nuove regole giuridicamente vincolanti.

La lettera firmata dalle aziende tech si chiude con un appello: “Comprendiamo che il nostro impegno non è sufficiente per affrontare i rischi. Pertanto invitiamo i politici a collaborare con noi per promuovere un uso sicuro di questi robot e per proibire l'uso improprio. Chiediamo anche a tutte le organizzazioni, sviluppatori, ricercatori e utenti della comunità robotica di impegnarsi in modo simile a non costruire, autorizzare, supportare o consentire l'uso di armi a tali robot.”

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