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La madre di Elon Musk svela i segreti del figlio in un libro: “Una volta mi ha fatto dormire nel suo garage”

Il 12 gennaio è uscito per Giunti Editore “Una donna deve avere un piano”, la biografia di Maye Musk. Nel libro la mamma di Elon Musk racconta tutta la sua storia, compresa l’infanzia del figlio.
A cura di Valerio Berra
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Maye Musk, nata Haldeman, ha 74 anni. Ha lavorato come modella e come dietologa, ha affrontato spedizioni nel deserto, ha vissuto un matrimonio con un marito violento e ora ha scritto un libro in cui racconta tutta la sua vita. Il volume in Italia si intitola “Una donna deve avere un piano” è stato pubblicato da Giunti Editore. Come potevamo aspettarci però gli aspetti della sua vita che stanno catalizzando tutte le attenzioni della stampa non riguardano i suoi amori, le sue avventure o il suo lavoro. Ma uno dei suoi tre figli: Elon.

Elon Musk ormai non è l’uomo più ricco del mondo, la crisi finanziaria che ha travolto il mercato Big Tech e soprattutto Tesla, l’ha fatto scivolare in seconda posizione nella classifica dei miliardari.  Eppure è sicuramente l’imprenditore più influente del mercato occidentale. Nonostante questo, nonostante i due documentari già pubblicati su Netflix e le biografie non esattamente autorizzate già uscite, della sua vita prima di diventare uno dei fondatori di PayPal si conoscono ancora pochi dettagli.

“Una volta sono andato a trovarlo e mi ha fotto dormire in garage”

Questo aneddoto era già leggenda. Ma Maye Musk lo ha confermato nelle interviste rilasciate in occasione dell’uscita del libro, come quella a Roberta Scorranese sul Corriere della Sera: “Be’, se vai a trovare tuo figlio nella sua base spaziale hai due alternative: o prendi una stanza in albergo a 45 minuti di distanza o dormi nel suo garage. Per me non è un problema. Quando andavo a trovare mia madre in Canada dormivo in garage”.

“Ha ricevuto il suo primo computer a 12 anni”

Ancora adesso Elon Musk prima che un imprenditore si definisce un ingegnere. Certo, questa parola ha un’accezione leggermente diversa in inglese rispetto all’italiano, dove è più inquadrata a livello professionale. E la predisposizione di Musk per macchine e computer sembra precoce, visto che già da piccolo era in grado di programmare videogiochi:

“Ricevette il suo primo computer a 12 anni. Imparò a usarlo e creò BLASTAR, un videogioco. Gli suggerii di inviarlo a una rivista di settore. Lui lo fece e lo pagarono 500 dollari. Secondo me non hanno mai saputo che l’inventore non aveva nemmeno 13 anni”.

Il rapporto con il padre Errol

Maye Musk racconta anche del suo rapporto con Errol, il padre di Elon e dei due fratelli Kimbal e Tosca. Un uomo violento, con cui i problemi sono cominciati subito dopo il matrimonio. In un intervista a Serena La Rosa per Donna Moderna ha spiegato che il padre aveva cominciato a picchiarla già nella Luna di Miele, anche davanti ai figli: “Quando aveva cinque anni Elon lo prendeva a calci da dietro per farlo smettere”. Nonostante questo Maye Haldeman ha deciso di tenerne il cognome.

Le pubblicità per i materassi e il lavoro come modella

Ora Maye Musk ha ottenuto un discreto successo sui social. Ha 600.000 follower su Instagram e lavora come modella posando sulle cover di riviste o per le pubblicità. Si considera una celebrity, tanto che spiega: “Quando porto a spasso il cane, per non farmi riconoscere, sono costretta a camuffarmi un po’, ma se in compenso non devo più competere con 300 donne per un ingaggio, direi che ne vale la pena”.

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