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La Francia sta lavorando a una legge per vietare i social ai minori di 15 anni

La proposta è stata fatta da Laurent Marcangeli del gruppo Horizons. L’età scelta non è casuale: in Francia i 15 anni coincidono con il passaggio dalla scuole medie alle superiori e con la soglia della maggiore età sessuale.
A cura di Valerio Berra
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Esiste un’età minima per iscriversi ai social network? Sì. Chiunque abbia uno smartphone e sappia leggere un testo può aggirarla? Certamente. Il General Data Protection Regulation (GDPR) è il documento che costituisce la base dei regolamenti sulla privacy e la protezione dei dati nel’Unione Europea. Qui il limite per fare un account su un social network è stato fissato in una fascia d’età tra i 13 e i 16 anni.

In l’Italia l’età per accedere ai social network varia tra i 13 e i 14 anni. O meglio. Secondo il decreto legislativo 101 del 2018 l’età minima è 14 anni ma i social tollerano utenti anche di 13 anni, basta che abbiano un non meglio precisato “consenso dei genitori”. Ora tutto questo sistema rischia di essere messo in discussione dalla Francia che ha cominciato a lavorare a una legge che fissa l’età minima per accedere a un social network a 15 anni.

Come funziona la proposta della Francia

La proposta è stata fatta da Laurent Marcangeli. Classe 1980, ex sindaco di Ajaccio, Marcangeli fa parte del gruppo Horizons, un gruppo di centro destra che nelle ultime elezioni ha sostenuto la corsa di Emmanuel Macron. La proposta di legge, che ora deve essere discussa in Senato, fissa a 15 anni il nuovo limite per l’utilizzo di qualsiasi piattaforma che risponde alla definizione di “social network”.

La scelta di definire questo nuovo limite non è casuale. Secondo Marcangeli i 13 anni che vengono fissati dalla maggior parte dei social network non corrispondono a nessuna età legale in Francia. I 15 anni invece hanno dei riferimenti più chiari nel codice francese, come ha spiegato il deputato a Le Monde: “Questo limite coincide anche in Francia con la maggiore età sessuale e anche con il passaggio dalle medie alle superiori”.

Sempre a Le Monde Marcangeli ha chiarito che una misura del genere ha due obiettivi. Il primo è quello di preservare la salute mentale dei minori, evitando un’esposizione ai social network in età troppo giovane. Il secondo è quello di ridurre i fenomeni di cyberbullismo fra i giovani: “Oltre all'aspetto di salute pubblica, l'introduzione di questa maggiore età per i social network nell'ordinamento francese sarebbe anche un concreto passo avanti per ridurre il cyberbullismo tra i giovani”.

Chi controlla l’età degli utenti sui social?

Il tema del controllo rimane fondamentale, qualsiasi decisione si voglia prendere. In Francia secondo un sondaggio pubblicato nel 2022 da Association Génération Numérique circa il 58% delle persone fra gli 11 e i 12 anni hanno almeno un account social. Questo perché la conferma dell’età viene lasciata all’autoverifica degli utenti ed è ancora difficile trovare un sistema che da una parte garantisca un trattamento dei dati rispettoso del GDPR e dall’altro misuri in modo efficace l’età di un utente.

Su questo fronte però qualcosa si sta muovendo. Come ha spiegato a Fanpage.it Guido Scorza del Garante per la Privacy, sono allo studio dei sistemi di age verification che partono dalle nostre identità digitali. Si tratta di software, ancora da implementare, che sono in grado di leggere solo la nostra età, senza registrare anche tutti gli altri dati personali.

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