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La Casa Bianca ha pubblicato la sua prima carta dei diritti per l’intelligenza artificiale

L’AI Bill of Rights potrebbe gettare le basi per legislazioni future ma al momento non è nulla di vincolante. Le Big Tech possono ancora muoversi liberamente in questo settore.
A cura di Elisabetta Rosso
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L’universo virtuale è sempre più reale, e l'Artificial Intelligence Bill of Rights è una presa di coscienza. Il presidente Joe Biden il 4 ottobre ha presentato una nuova carta dei diritti sull'Intelligenza Artificiale. Per molti manca di mordente, è scialba, non vincolante e fragilissima rispetto alle iniziative granitiche dell’Unione Europea. Eppure è un primo passo per tentare di mettere un po’ di ordine nella traballante anarchia delle terre digitali.

L'OSTP (Office of Science and Technology Policy), ha rilasciato il progetto dopo aver raccolto input da startup, aziende tech, think tank per i diritti umani e anche dal pubblico. Il risultato sono cinque principi fondamentali che vogliono promuovere la concorrenza nel settore tecnologico e fornire tutele federali per la privacy.

I cinque principi fondamentali

In testa il diritto delle persone a sapere come vengono utilizzati i propri dati. Sempre più scandali legati alle Big Tech hanno infatti mostrato come vengano raccolte informazioni personali all’insaputa degli utenti, non è chiaro nemmeno come verrà poi utilizzata l’enorme mole di dati. Segue la possibilità di rinunciare al processo decisionale automatizzato a favore di un'alternativa umana e avere un contatto diretto con il personale in caso di problemi. Infine gli algoritmi. La Carta mette nero su bianco la possibilità di sfuggire da algoritmi inefficaci o non sicuri, e disinnescare i rischi degli algoritmi che distriminano per etinia, sesso e religione.

"Queste tecnologie stanno causando danni reali nella vita degli americani, danni che vanno contro i nostri valori democratici fondamentali, incluso il diritto fondamentale alla privacy, la libertà dalla discriminazione e la nostra dignità fondamentale", ha spiegato un alto funzionario dell'amministrazione Biden. Il grande peccato dell’AI Bill of Rights è che non avrà forza di legge. È un white paper non vincolante. Sarà una guida pratica per le agenzie governative e un invito alle aziende tecnologiche a seguire i principi della Carta.

Le critiche all’AI Bill of Rights

Russell Wald, direttore delle politiche per lo Stanford Institute for Human-Centered AI, ha spiegato che il documento manca di dettagli, banalmente, non può essere applicato. "È scoraggiante vedere la mancanza di una politica federale coerente per affrontare le sfide disperatamente necessarie poste dall'IA, come il monitoraggio, l'auditing e la revisione coordinati a livello federale delle azioni per mitigare i rischi e i danni causati dai modelli di fondazione implementati o open source", dice. "Ci piacerebbe vedere alcuni chiari divieti sulle implementazioni dell'IA che sono state le più controverse, che includono, ad esempio, l'uso del riconoscimento facciale per la sorveglianza di massa"

Annette Zimmermann, esperta di intelligenza artificiale, giustizia e filosofia morale presso l'Università del Wisconsin-Madison, segue. Sottolinea, anche lei,  la necessità di inserire i principi in quadri normativi che permettano di riconoscere e imputare la responsabilità delle aziende. In poche parole, le direttive sono giuste, ma senza un effetto vincolante rischiano di essere inefficaci.

La Casa Bianca però ha anche annunciato che saranno messe in atto iniziative per proteggere dai possibili danni dell’IAl. Il Dipartimento della salute e dei servizi umani sta lavotrando a un piano per ridurre la discriminazione algoritmica nell'assistenza sanitaria entro la fine dell'anno. È emerso infatti che alcuni algoritmi davano un accesso alle cure discriminatorio nei confronti dei gruppi emarginati. Segue il Dipartimento dell'Istruzione che entro 2023 presenterà una raccolta di raccomandazioni sull'uso dell'IA per l'insegnamento e l'apprendimento.

Le reazioni nel mondo tech

L'AI Bill of Rights dell'OSTP è "impressionante", ha affermato Marc Rotenberg, che dirige il Center for AI and Digital Policy, un'organizzazione no profit in cui si tiene traccia delle politiche sull'IA. “Questo è chiaramente un punto di partenza. Ciò non pone fine alla discussione su come gli Stati Uniti implementano un'IA incentrata sull'uomo e affidabile", afferma. Matt Schruers, presidente della lobby tecnologica CCIA (tra i suoi membri Google, Amazon e Uber) ha apprezato le "direzioni dell'amministrazione secondo cui le agenzie governative dovrebbero dare l'esempio nello sviluppo di principi etici dell'IA”.

Shaundra Watson, direttrice delle politiche per l'IA per la lobby tecnologica BSA (Microsoft e IBM), ha annotato che "sarà importante garantire che questi principi siano applicati in un modo che aumenti le protezioni e l'affidabilità nella pratica". Un provvedimento accolto con entusiasmo dal mondo tech. Un entusiasmo che un quadro normativo vincolante, forse, avrebbe smorzato.

A che punto è l'Unione Europea

L'Unione europea sul tema, invece, digrigna i denti e mostra gli artigli. Questa volta è dieci passi avanti agli Stati Uniti. I membri del Parlamento stanno infatti valutando come modificare la legge sull’IA, e bandire alcune funzioni come la polizia predittiva, “viola la presunzione di innocenza così come la dignità umana". Un modo per tutelare i cittadini dalle derive pericolose dell’intelligenza artificiale. Non è passata nemmeno una settimana dalla nuova proposta di legge che consente alle persone vittime dell'IA di avviare una causa in un tribunale civile.

Prospettive future

L'AI Bill of Rights potrebbe gettare le basi per legislazioni future, come l'approvazione della Algorithmic Accountability Act o l'istituzione di un'agenzia per regolamentare l'IA, afferma Sneha Revanur, che guida Encode Justice, un'organizzazione che si concentra sui giovani e sull'IA . "Sebbene sia limitata nella sua capacità di affrontare i danni del settore privato, la Carta dei diritti dell'IA può essere all'altezza delle sue promesse se viene applicata in modo significativo", afferma.

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