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Elon Musk minaccia di licenziare chi lavora da casa, ma negli uffici Tesla non ci sono abbastanza scrivanie

Chi ha fatto ritorno agli uffici di Tesla, ha detto di aver trovato difficoltà a trovare parcheggio, se non addirittura una scrivania su cui lavorare. Alcuni hanno anche parlato di una connessione Wi-Fi scadente.
A cura di Lorena Rao
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Poco tempo fa, Elon Musk aveva minacciato di licenziare i dipendenti Tesla in smart working per incentivare il ritorno in ufficio. "Almeno 40 ore ogni settimana" aveva scritto a inizio di questo mese nelle email dirette ai suoi lavoratori. Tuttavia, pare che l'azienda sia stata mal preparata a dare il bentornato ai propri dipendenti. Secondo un rapporto di The Information, chi ha fatto ritorno agli uffici di Tesla a Fremont, in California, ha detto di aver trovato difficoltà a trovare parcheggio, se non addirittura una scrivania su cui lavorare. Alcuni hanno anche parlato di una connessione WiFi scadente, che per un'azienda che ha per CEO lo stesso di Starlink è un po' un paradosso. Una situazione così grave e disagevole, che alcuni manager sono stati costretti a rimandare a casa alcuni team di lavoro.

Non è dunque chiaro perché Elon Musk sia così impaziente di rivedere gli uffici di Tesla di nuovo pieni quando questi si trovano in uno stato risalente allo scoppio della pandemia. Evidentemente l'uomo più ricco del mondo non ha tenuto conto che l'organico di Tesla è in crescita dal 2019, fino ad arrivare alle 99.210 persone di oggi, secondo The Information. In passato Musk si è espresso contrario allo smart working o al lavoro da remoto, da concedere solo a coloro che svolgono un lavoro "eccellente", riporta The Verge. Una visione che non coinvolge solo i dipendenti di Tesla ma anche di SpaceX.

Una situazione davvero complessa, che potrebbe mettere in allarme i già preoccupati dipendenti di Twitter. Dopo l'accordo tra Musk e la direzione per l'acquisto della piattaforma per 44 miliardi di dollari, il noto imprenditore ha deciso di rimescolare le carte in tavola a causa di un eccessivo numero di account fake. L'accordo dunque è in una posizione di stallo, ma sin dall'inizio i dipendenti di Twitter non hanno reagito bene all'acquisto di Musk. La vicenda degli uffici Tesla rischia di acuire i timori interni tra i lavoratori.

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