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Risparmio energetico

Cosa sappiamo sul piano dell’Unione europea per il risparmio dell’energia

Nei prossimi mesi potrebbe diventare complicato utilizzare due elettrodomestici insieme durante le ore centrali della giornata.
A cura di Valerio Berra
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È in corso a Strasburgo la discussione della Commissione Europea per lavorare sul Piano per la riduzione dei consumi di energia elettrica e gas, in conseguenza alla crisi energetica già in atto e che potrebbe acuirsi nei mesi più freddi. Il piano dovrebbe essere approvato entro il 14 settembre, con l'obiettivo di definire una soglia mensile di riduzione dei consumi che poi verrà declinata in ogni Stato: saranno i governi infatti a decidere tutte le misure necessarie per arrivare all’obiettivo fissato dall’Europa.

Dalle bozze circolate fino a questo momento, l’obiettivo della Commissione europea sembra chiaro: ridurre il consumo di energia nelle ore di punta dei giorni feriali. Ci sono ancora dubbi sulla cifra a cui dovrebbe arrivare la soglia mensile ma secondo diverse ricostruzioni dovrebbe aggirarsi attorno al 10 per cento.

Cosa prevede il piano europeo di risparmio energetico

La riduzione dell’energia non dovrebbe essere costante durante la giornata ma dovrebbe riguardare solo una fascia tra le tre e le quattro ore nei giorni feriali. Tra le proposte sul tavolo c’è anche quella di farla partire dalle 18. Questo orario è cruciale per il consumo di energia, visto che per molti coincide con l’orario di ritorno a casa dopo il lavoro e quindi con l’accensione degli elettrodomestici.

Cosa prevede il piano europeo di risparmio energetico

Secondo le bozze, la riduzione dell’energia non dovrebbe essere lasciata alla buona volontà dei cittadini ma verrebbe gestita attraverso i contatori smart, in grado di essere regolati anche a distanza. La soglia di energia utilizzabile quindi verrebbe abbassata e in questo modo potrebbe diventare complicato per i cittadini dell’Unione europea utilizzare due elettrodomestici energivori nello stesso momento come lavatrice, lavastoviglie, phon o forno. Resta ancora da capire cosa fare per le abitazioni che non hanno installato contatori smart.

L'impegno per l'autonomia energetica dell'Unione Europea

La riduzione del consumo dell'energia elettrica nelle ore di punta è solamete una soluzione a breve termini per risolvere la crisi energitica. L'obiettivo a lungo termine per l'Unione europea è quello di essere più autonona sulla produzione di energia, anche per quanto riguarda le fonti rinnovabili. Su questo tema l'Ue è al lavoro su diversi fronti: secondo gli obiettivi fissati nel 2018, entro il 2030 il 32% dell'energia consumata sui Paesi dell'Unione dovrebbe arrivare da fonti rinnovabili. L'ultima mossa fatta in questa direzione risale al 12 settembre scorso, quando i ministri dell'energia della Cooperazione energetica del Mare del Nord hanno dichiarato di voler raggiungere almeno i 260 di GigaWatt di energia eolica offshore entro il 2050.

A spiegarlo è stato anche il Commissario europeo per l'energia Kadri Simson: "L'aumento delle energie rinnovabili non solo aiuterà a migliorare la sostenibilità del nostro settore energetico, ma migliorerà la nostra sicurezza dell'approvvigionamento e l'accessibilità economica dell'energia, due sfide che stiamo affrontando nell'Unione europea in questo momento". I Paesi che fanno parte della Cooperazione energetica del Mare del Nord sono Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Irlanda, Lussemburgo, Paesi Bassi, Norvegia e Svezia.

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