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Come l’Ucraina sta ricevendo donazioni in criptovalute

L’Ucraina è uno dei paesi più attivi sul fronte delle criptovalute: nel Global Crypto Adoption Index di Chainalysis, occupa il quarto posto, con circa 8 miliardi di dollari di criptovaluta che attraversano il paese ogni anno.
A cura di Lorena Rao
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Più di 9,9 milioni di dollari in criptovalute sono stati donati a gruppi ucraini da quando la Russia ha attaccato il paese il 24 febbraio, secondo la società di ricerca Elliptic. Lo stesso governo ucraino ha affermato via Twitter di accettare donazioni in Bitcoin, Ether e Tether. Ecco quindi che diverse organizzazioni autonome decentralizzate (DAO) si sono formate per raccogliere fondi tramite vendita di NFT per il popolo e l'esercito ucraino.

L'Ucraina è uno dei paesi più attivi sul fronte delle criptovalute, viste le poche possibilità di investimento al di fuori del mercato immobiliare: nel Global Crypto Adoption Index di Chainalysis, occupa il quarto posto, con circa 8 miliardi di dollari di criptovaluta che attraversano il paese ogni anno. Davanti all'Ucraina ci sono solo Vietnam, India e Pakistan. L'anno scorso il paese, grazie alla sua attività di esportazione IT, ha registrato un volume di 6,8 miliardi di dollari. Ha inoltre legittimato ufficialmente Bitcoin e altre criptovalute, in una legge che regola le risorse finanziarie digitali e fornisce protezione dalle frodi.

Tra le criptovalute più diffuse nel paese vi è Tether, in parte perché tanti cittadini sono abituati a lavorare con il dollaro come valuta di riserva. In questi giorni di guerra, la domanda di questa criptvaluta è così elevata in Ucraina che ha rotto il suo ancoraggio dal dollaro e viene scambiata al di sopra di 1,10 $, riporta The Verge. "È del tutto normale avere pile di dollari fisici", afferma Illia Polosukhin, cofondatore ucraino di NEAR Protocol, un concorrente di Ethereum. "Non ti fidi della valuta locale e per di più non ti fidi delle banche".

Ciò potrebbe spiegare perché così tanti sostenitori di criptovaluta e di web3 si sono radunati in tutto il paese dopo l'invasione russa del 24 febbraio. Tra questi vi è Vitalik Buterin, il creatore di Ethereum, che ha dimostrato il proprio sostegno all'Ucraina, oltre ad aver annunciato su Twitter Unchain.fund, iniziativa rivolta agli aiuti umanitari. Anche il collettivo russo femminista punk rock Pussy Riot ha dato origine a UkraineDAO, con lo scopo di utilizzare "il potere della tecnologia e della comunità web3 per raccogliere fondi". C'è anche RELI3F, altro progetto umanitario creato da artisti NFT per sostenere il popolo ucraino.

Sempre su Twitter, il CEO di FTX ha annunciato che la società ha donato 25 dollari a ciascun ucraino, invitando gli altri utenti a fare lo stesso. Obiettivo di questi gruppi DAO è quello di creare reti peer-to-peer per preservare la connettività internet, anche nei casi in cui i provider di servizi centralizzati non funzionino. In breve, in questi giorni è esplosa una solidarietà collettiva che sfrutta la tecnologia e le criptovalute per dare una mano concreta in tempi di guerra. "Tutti si sono uniti per capire in che modo aiutare", ha dichiarato su The Verge Yev Muchnik, un avvocato di origine ucraina che danni ormai vive negli Stati Uniti.

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