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Un’enorme cometa aliena sta per sfiorare il Sole: quella dei Neanderthal a “un passo” dalla Terra

La cometa 96P/Machholz raggiunge oggi il perielio, la distanza minima dal Sole. È un oggetto enorme e probabilmente giunto da un altro sistema stellare. Il 2 febbraio la cometa dei Neanderthal sarà invece alla distanza minima dalla Terra (perigeo)
A cura di Andrea Centini
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La cometa 96P/Machholz nei pressi del Sole. Credit: SOHO
La cometa 96P/Machholz nei pressi del Sole. Credit: SOHO

Oggi, martedì 31 gennaio 2023, una cometa di grandi dimensioni raggiunge il perielio, ovvero la distanza minima dal Sole. Protagonista di questo avvicinamento è la spettacolare 96P/Machholz, una cometa dalle caratteristiche piuttosto insolite, tanto che gli scienziati ritengono possa essere giunta da un altro sistema stellare. In altri termini, sarebbe una cometa aliena. È innanzitutto un oggetto enorme, con un diametro stimato di circa 6 chilometri, dunque molto più grande delle comete che generalmente si avvicinano alla nostra stella, di solito lunghe solo pochi metri. Le piccole dimensioni le portano a vaporizzarsi totalmente a ridosso del Sole, a causa delle temperature elevatissime che incontrano. Ma 96P/Machholz è una cometa gigante, pertanto resiste a questi passaggi ravvicinati liberando grandi quantità di polveri e gas alla base delle sue spettacolari code.

Oggi la cometa si troverà ad appena 18 milioni di chilometri dalla stella. Dal punto di vista umano è una distanza enorme, ma sotto il profilo squisitamente astronomico è davvero un'inezia. Basti pensare che Mercurio, il pianeta più interno del Sistema solare, orbita a una distanza tre volte superiore a quella che sarà raggiunta in giornata da 96P/Machholz. E non è nuova a questi passaggi “spericolati” nei pressi del Sole, dato che è almeno la sesta volta che li compie da quando è stata scoperta nel 1986. A identificarla fu il compianto astronomo statunitense Donald Edward Machholz, morto il 9 agosto 2022 a causa delle complicazioni della COVID-19, l'infezione provocata dal coronavirus SARS-CoV-2. Lo studioso, che nel corso della sua vita ha scoperto una dozzina di comete, la identificò il 12 maggio dall'Osservatorio di Loma Prieta sito in California.

La cometa 96P/Machholz. Credit: Wikipedia
La cometa 96P/Machholz. Credit: Wikipedia

La peculiare orbita che porta la cometa vicino al Sole suggerisce agli studiosi che possa trattarsi di un oggetto alieno, proveniente cioè da un altro sistema stellare, dal quale potrebbe essere stata espulsa a causa dell'interazione gravitazionale con un grande pianeta. Dopo aver vagato a lungo nello spazio sarebbe stata deviata verso il Sistema solare da un passaggio ravvicinato a Giove, iniziando così a orbitare attorno alla stella. A suffragare questa ipotesi anche la sua composizione, ben diversa da quella delle comete tipiche che attraversano il Sistema solare. Come spiegato da LiveScience, uno studio condotto nel 2008 che mise a confronto 150 comete determinò ad esempio che 96P/Machholz aveva un contenuto di cianogeno chimico molto più basso delle altre. Non si tratta di una conferma assoluta, dato che la composizione peculiare potrebbe essere figlia dei continui passaggi al Sole. Non si esclude infatti che la cometa possa giungere da un luogo remoto del Sistema solare, e non dal suo esterno.

Ciò che è certo è che si tratta di una cometa particolare e affascinante, messa nel mirino del veicolo spaziale SOHO (Solar and Heliospheric Observatory) dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA), che ne ha già catturato alcuni spettacolari video, anche se è progettato per studiare il Sole. Durante il perielio di oggi gli scienziati sperano di raccogliere dati importanti per saperne di più sulla misteriosa cometa. “96P è una cometa molto atipica, sia nella composizione che nel comportamento, quindi non sappiamo mai esattamente cosa potremmo vedere”, ha dichiarato a spaceweather.com il dottor Karl Battams, astrofisico del Naval Research Lab di Washington DC. “Speriamo di poterne ricavare un po' di scienza meravigliosa e condividerla con tutti il prima possibile”, ha aggiunto lo scienziato. Si ritiene che la cometa sia la fonte dello sciame meteorico delle Quadrantidi.

La "cometa dei Neanderthal" fotografata nel cielo dei Castelli Romani tra il 24 e il 25 gennaio 2023. Credit: Andrea Centini
La "cometa dei Neanderthal" fotografata nel cielo dei Castelli Romani tra il 24 e il 25 gennaio 2023. Credit: Andrea Centini

Mentre la cometa gigante 96P/Machholz si appresta ad accarezzare il Sole, la cometa C/2022 E3 (ZTF) – soprannominata “dei Neanderthal” perché non la si vedeva da 50mila anni – è a un passo dal raggiungere il perigeo, la distanza minima dalla Terra. Sarà raggiunta esattamente l'1 febbraio nel tardo pomeriggio, quando si troverà a circa 42 milioni di chilometri dalla superficie terrestre. Un'occasione imperdibile per ammirarla nel cielo, anche a occhio nudo per chi vive sotto cieli molto bui e stellati, privi di inquinamento luminoso. A questo link trovate tutte le indicazioni per trovarla agevolmente nel cielo della vostra città. Lo sguardo deve essere rivolto a Nord, non lontano dalla stella polare; fino al 5 febbraio, infatti, la cometa dei Neanderthal sarà circumpolare e visibile per tutta la notte (disturbo della Luna permettendo, che si avvicina sempre di più alla fase di plenilunio). In passato fu visibile a occhio nudo anche 96P/Machholz, ma era troppo vicina al Sole per poter essere colta agevolmente.

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