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Scoperto oggetto misterioso a 4.000 anni luce dalla Terra: “Mai visto nulla del genere”

Analizzando i dati del radiotelescopio Murchison Widefield Array (MWA) è stato scoperto un oggetto misterioso nello spazio, che emette segnali mai visti prima.
A cura di Andrea Centini
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Credit: ICRAR
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A 4.000 anni luce dalla Terra è stato scoperto un oggetto che emette segnali radio mai osservati prima, che si ripetono a intervalli regolari ogni 18 minuti e 11 secondi. Questa pulsazione insolita nelle basse frequenze dura ogni volta dai 30 ai 60 secondi e sprigiona una enorme quantità di energia. Il segnale è stato rilevato analizzando i dati di archivio del radiotelescopio Murchison Widefield Array (MWA), installato nella Stazione di Boolardy nell'Australia Occidentale. È uno strumento che opera a bassa frequenza (tra i 70 e i 300 MHz) composto da migliaia di curiose antenne – simili a ragni – disseminate nel deserto. Il segnale, cui gli scienziati hanno assegnato l'impronunciabile nome di GLEAM-X J162759.5-523504.3, è stato rilevato nei dati raccolti tra gennaio e marzo 2018, durante un'indagine del progetto GaLactic and Extragalactic All-sky MWA" (o "GLEAM") che scandaglia centinaia di migliaia di sorgenti extragalattiche.

A scoprire e descrivere il misterioso segnale è stato un team di ricerca guidato da scienziati dell'International Centre for Radio Astronomy Research (ICRAR) dell'Università Curtin di Bentley, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi della sezione Space and Astronomy dello CSIRO (Commonwealth Scientific and Industrial Research Organisation). I ricercatori, coordinati dall'astrofisica Natasha Hurley-Walker, sono rimasti sorpresi e spiazzati dopo aver intercettato il segnale intermittente. “È stato del tutto inaspettato. Era un po' inquietante per un astronomo perché non c'è nulla di noto nel cielo che lo faccia. Ed è davvero abbastanza vicino a noi, a circa 4.000 anni luce di distanza. È nel nostro cortile galattico”, ha dichiarato la scienziata. I segnali radio che si ripetono non sono un fenomeno insolito nello spazio; basti pensare agli enigmatici Fast Radio Burst o a quelli delle pulsar (una stella di neutroni che ruota a velocità impressionanti); tuttavia essi sono emessi nell'ordine di secondi o addirittura millisecondi. Non a un ritmo di tre in un'ora. Non a caso la professoressa Hurley-Walker inizialmente pensò che si trattasse di qualcosa di artificiale, come un aereo o un satellite, ma poi dalle indagini è stato determinato che il segnale proveniva sempre dallo stesso punto (a 4mila anni luce dalla Terra, nella costellazione del Regolo/Norma) e la fonte seguiva i moti celesti.

Dunque, cosa potrebbe emettere un segnale del genere mai visto prima? Gli astrofisici hanno fatto due ipotesi: una stella di neutroni ultramagnetica chiamata magnetar oppure, sebbene con probabilità inferiori, una stella nana bianca fortemente magnetizzata. Nel caso in cui si trattasse della prima ipotesi, saremmo innanzi alla prima magnetar a periodo molto lungo mai individuata dagli scienziati. Si tratta di oggetti ritenuti possibili dai modelli teorici, ma che appunto non erano mai stati osservati direttamente (e in teoria non dovrebbero emettere segnali così luminosi come GLEAM-X J162759.5-523504.3).

Dai calcoli è stato determinato che l'oggetto che emette il segnale è molto più piccolo del Sole e molto denso, inoltre la sua emissione è polarizzata, pertanto deve essere guidata da fortissimi campi magnetici. Purtroppo il segnale è stato intercettato solo in quei due mesi del 2018; la sua fonte nel frattempo potrebbe essere esplosa oppure potrebbe continuare la sua emissione a frequenze non rilevate. I ricercatori continueranno a scandagliare l'area in cui è stato scoperto per verificare un potenziale risveglio. I dettagli della ricerca “A radio transient with unusually slow periodic emission” sono stati pubblicati sull'autorevole rivista scientifica Nature.

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