182 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Scoperta una stella con un campo magnetico mostruoso: sprigiona 1,6 miliardi di Tesla

Grazie allo strumento HXMT è stato identificato l’oggetto con il più potente campo magnetico mai osservato. Si tratta della pulsar Swift J0243.6+6124.
A cura di Andrea Centini
182 CONDIVISIONI
Credit: NASA
Credit: NASA

Nel cuore della nostra galassia, la Via Lattea, è stata scoperta una peculiare stella con il più potente campo magnetico mai individuato dagli astrofisici. Questa pulsar, una stella di neutroni estremamente densa e in rapidissima rotazione, sprigiona infatti una forza magnetica che annichilisce qualunque altro oggetto mai osservato: è pari a ben 1,6 miliardi di Tesla. Il Tesla, così chiamato in onore del celebre fisico e ingegnere elettrico croato Nikola Tesla, è un'unità di misura (molto grande) del Sistema Internazionale che definisce la densità di un campo magnetico. Il campo magnetico record di Swift J0243.6+6124, questo il nome della stella, è superiore di 600 milioni di Tesla rispetto alle pulsar GRO J1008-57 e 1A 0535+262, detentrici dei precedenti primati.

Per fare qualche paragone con i campi magnetici con cui abbiamo a che fare, quello della “bellissima” calamita da frigo acquistata durante l'ultima vacanza è pari a 0,001 Tesla. Quello della Terra all'equatore, come specificato in un documento dell'Università Tuft, ha un'intensità pari a 0,0000305 Tesla, mentre ai poli è circa il doppio di questo valore. Le più potenti macchine per la risonanza magnetica funzionale (MRI) presenti negli ospedali hanno 3 Tesla, mentre alcuni ricercatori giapponesi dell'Università di Tokyo sono riusciti a raggiungere sperimentalmente i 1.200 Tesla in laboratorio, ma mantenuti solo per 100 microsecondi. Ciò rende bene l'idea della straordinarietà del valore osservato per Swift J0243.6+6124. Le pulsar standard, del resto, hanno una densità inimmaginabile (immaginate la massa del Sole stipata in una decina di chilometri) e ruotano a velocità estreme; questa combinazione, oltre a generare campi magnetici incredibili, permette loro di “pulsare” con impulsi di radiazione elettromagnetica, emessi a intervalli molto regolari.

A descrivere il campo magnetico record della pulsar è stato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati dell'Istituto di fisica delle alte energie dell'Accademia cinese delle scienze, che hanno collaborato con i colleghi dell'Istituto per l'Astronomia e l'Astrofisica dell'Università Sun Yat-Sen, del Centro Keplero per l'Astrofisica e la Fisica delle Particelle dell'Università Eberhard Karls (Germania), del Dipartimento di Astronomia dell'Università di Tsinghua e di altri centri di ricerca. Gli scienziati, coordinati dal professor Ling-Da Kong, ricercatore presso l'Accademia cinese delle scienze, sono riusciti a misurare la forza magnetica della pulsar grazie allo strumento Hard X-ray Modulation Telescope (HXMT) o Insight, lanciato nel mese di giugno del 2017. Questo osservatorio specializzato nei raggi X è in grado di analizzare pulsar, magnetar, buchi neri, stelle di neutroni, nuclei galattici attivi e altri oggetti celesti sulla base delle loro emissioni di raggi X e raggi gamma. La pulsar Swift J0243.6+6124 era già nota ai ricercatori per via del fatto che si tratta dell'unica sorgente di raggi X della Via Lattea che rientra nell'elenco dei cosiddetti oggetti “ultraluminosi”.

Riuscire a misurare il campo magnetico di oggetti distanti migliaia di anni luce è un'impresa molto complessa, ma grazie alla sensibilità dell'HXMT e a un'esplosione di elettroni verificatasi dopo il lancio sulla stella, attraverso un fenomeno chiamato “cyclotron resonance scattering features (CRSF)” i ricercatori sono riusciti a determinare l'intensità di 1,6 miliardi di Tesla. Non è escluso che in futuro possano essere identificati oggetti anche più estremi di Swift J0243.6+6124. I dettagli della ricerca “Insight-HXMT Discovery of the Highest-energy CRSF from the First Galactic Ultraluminous X-Ray Pulsar Swift J0243.6+6124” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica The Astrophysical Journal Letters.

182 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views