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Ritorno dell’uomo sulla Luna, perché su Artemis 1 viaggeranno due manichini “fantasma” di donna

A bordo della navicella Orion piazzata in cima al razzo SLS della missione Artemis 1 ci saranno due manichini di donna. Ecco il loro ruolo prezioso.
A cura di Andrea Centini
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Credit: NASA
Credit: NASA

Lunedì 29 agosto 2022 verrà posata una pietra miliare del programma Artemis della NASA, che ha come obiettivo principale il ritorno dell'uomo sulla Luna dalle missioni Apollo, conclusesi mezzo secolo fa. A partire dalle 14:33 ora italiana, infatti, sarà aperta una finestra di 2 ore durante la quale il colossale razzo Space Launch System (SLS) e la navicella spaziale Orion verranno lanciati verso l'orbita lunare, a una distanza superiore di quella raggiunta dai veicoli Apollo (a oltre 64mila chilometri dal satellite della Terra). La missione di prova, oltre che volo inaugurale, avrà una durata di circa 40 giorni, con l'ammaraggio della capsula di rientro prevista per il 10 ottobre, sempre che il razzo SLS effettui il lift-off dal Launch Complex 39 B del Kennedy Space Center (Florida) il 29 agosto, come attualmente previsto. Artemis 1 sarà una missione senza equipaggio umano, tuttavia la navicella Orion non sarà “disabitata”: gli scienziati della NASA, infatti, hanno installato a bordo della capsula due manichini chiamati fantasmi, che giocheranno un ruolo fondamentale proprio nel comprendere la sicurezza delle missioni Artemis per gli astronauti.

Credit: DLR
Credit: DLR

I due passeggeri principali di Artemis 1 si chiamano Helga e Zohar e sono due manichini di donna, o meglio, due torsi di manichino simili a quelli utilizzati in ambito universitario-ospedaliero per addestrare i giovani medici. Sono composti da materiali che simulano in modo realistico la densità dei tessuti (come le ossa) e degli organi presenti nell'organismo umano. Le due “astronaute” sono state progettate da un team di ricerca internazionale composto da scienziati dell'Agenzia spaziale israeliana (ISA) e del Centro aerospaziale tedesco (DLR); sono ricoperte di speciali sensori che hanno lo scopo di mappare i livelli di esposizione alle radiazioni su tutto l'organismo. Come spiegato dalla pagina di divulgazione scientifica “Chi ha paura del buio?”, i due manichini rappresentano donne poiché il sesso femminile è più esposto al rischio di patologie tumorali a seguito dell'esposizione alle radiazioni. Il DLR sottolinea anche che si tratta di una scelta legata al numero sempre maggiore di astronaute. I viaggi nello spazio sono considerati particolarmente pericolosi proprio per il costante bombardamento da parte della radiazione cosmica e solare in grado di innescare mutazioni nel DNA e dunque provocare il cancro. Recenti studi hanno rilevato che i voli verso Marte sarebbero persino mortali a causa delle radiazioni.

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Per questa ragione Helga e Zohar sono state dotate di oltre 5600 dosimetri passivi e 16 rilevatori attivi, che rileveranno e misureranno i livelli delle radiazioni per tutta la durata di Artemis 1. Nonostante i manichini siano gemelli in tutto e per tutto, ci sarà una differenza sostanziale tra i due; Zohar, infatti, indosserà uno speciale giubbotto di protezione dalle radiazioni chiamato AstroRad, mentre Helga non lo avrà. In questo modo gli scienziati potranno determinare l'efficacia protettiva della tuta e il quantitativo di radiazioni cui saranno effettivamente esposti. L'esperimento, chiamato Matroshka AstroRad Radiation Experiment (MARE), vedrà il coinvolgimento anche di un terzo manichino, il “comandante” della missione Moonikin Campos, che indosserà la tuta ufficiale Orion Crew Survival System di prima generazione, quella che utilizzeranno i veri astronauti quando partiranno con Artemis 2. Campos, oltre a un rilevatore di radiazioni che ne verificherà l'accumulo durante i 40 giorni di viaggio, sarà dotato di altri sensori in grado di raccogliere vari parametri legati all'ambiente dell'orbita lunare.

Credit: NASA/Lockheed Martin/DLR
Credit: NASA/Lockheed Martin/DLR

Ricordiamo che la missione in partenza il 29 agosto non prevede un allunaggio, ma solo un'orbita attorno al satellite della Terra. Con Artemis 3, prevista nei prossimi anni, è previsto invece che metteranno i piedi sulla regolite lunare la prima donna e la prima persona nera.

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