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Questo video mostra il drammatico scioglimento del Ghiacciaio Fellaria nel corso di 4 estati

Lo spettacolare Ghiacciaio Fellaria sul massiccio del Bernina sta “morendo”. Un video time-lapse di 4 estati mostra il devastante processo di fusione in corso, catalizzato dai cambiamenti climatici.
A cura di Andrea Centini
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Il Ghiacciaio Fellaria nel settembre del 2021. Credit: Valerio Berra
Il Ghiacciaio Fellaria nel settembre del 2021. Credit: Valerio Berra

Il Servizio Glaciologico Lombardo ha pubblicato tramite la Reuters un video che mostra il drammatico scioglimento del Ghiacciaio Fellaria nell'arco di quattro estati, tra giugno 2019 e settembre 2022. Nel filmato time-lapse non vengono indicati né il volume di ghiaccio perduto né la riduzione in metri dello spessore e della lunghezza, ma le immagini sono tanto esplicative quanto impressionanti. Mostrano tutta l'estrema sofferenza di questo spettacolare ecosistema montano della Valtellina, in Lombardia, uno dei tanti ghiacciai alpini esposti all'impatto catastrofico dei cambiamenti climatici.

Il Ghiacciaio Fellaria, noto anche come Vedretta di Fellaria, si trova a circa 3.500 metri di quota nel cuore del massiccio del Bernina, un insieme di montagne sul versante della Valmanenco (provincia di Sondrio). Dall'Altopiano di Fellaria il ghiacciaio si estende in due direzioni distinte a ridosso del Sasso Rosso, una grande formazione rocciosa. La lingua del Fellaria Orientale si dirige verso Sud, mentre quella del Fellaria Occidentale scende a Sud-Ovest. Sull'altopiano si trova anche il Ghiacciaio Palù, che invece si estende verso la Svizzera, sul fianco sudorientale della vetta Piz Palü (3.900 metri). Il massiccio offre scorci mozzafiato con annessi percorsi turistici e rifugi, ma è anche un luogo estremamente significativo per gli studi glaciologici, vista la massiccia presenza di importanti e morenti ghiacciai alpini.

Purtroppo, infatti, entro pochi decenni spariranno praticamente tutti. Un recente studio coordinato dall'Università di Zurigo e basato su immagini satellitari ha determinato che i ghiacciai delle Alpi hanno perduto il 14 percento della superficie in soli 12 anni, dal 2003 al 2015. Quelli delle Dolomiti, come riportato da un nuovo rapporto dell'UNESCO, sono destinati a sciogliersi entro il 2050 (ma potrebbero sparire anche prima). Il ghiacciaio della Marmolada, la cosiddetta “Regina della Deolomiti”, tra il 1905 e il 2010 ha perso l'85 percento della sua massa, con una significativa accelerazione dello scioglimento negli ultimi anni. In appena 10 anni la massa del ghiaccio si è ridotta di circa il 30 percento e l'area coperta si è ridotta di oltre il 20 percento. Non c'è da stupirsi che anche il Fellaria stia andando incontro al medesimo, inesorabile destino, causato dalle emissioni di anidride carbonica (CO2), metano e altri gas a effetto serra derivati dalle attività umane.

Lo scioglimento dei ghiacciai è catalizzato da un duplice fenomeno; non solo l'aumento delle temperature, che favoriscono direttamente lo scioglimento, ma anche dalla riduzione dell'albedo (la capacità di riflettere i raggi solari), innescata dall'inquinamento – il “nerofumo” che copre il bianco candido – e dalle rocce affioranti, che accumulano più calore e quindi catalizzano il processo di fusione. Grazie ai video timpe-lapse del Servizio Glaciologico Lombardo, specializzato in questa forma di analisi, è possibile osservare quanto rapidamente e con quale intensità un ghiacciaio viene “divorato” dalle temperature in costante aumento. È un monito sui danni devastanti che stiamo arrecando al nostro pianeta. Se non fermeremo le emissioni di CO2 e permetteremo il superamento di 1,5° C di riscaldamento oltre la media dell'epoca preindustriale, del resto, l'impatto dei cambiamenti climatici sarà devastante e irreversibile per gli ecosistemi e l'intera umanità.

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