119 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Questo nuovo dispositivo rivelerà come si è formata la Via Lattea

Chiamato Weave e collegato al William Herschel Telescope (WHT), sarà in grado di rilevare 1.000 stelle l’ora, fino a un totale di cinque milioni.
A cura di Valeria Aiello
119 CONDIVISIONI
Il dispositivo WEAVE / Credit: Gavin Dalton
Il dispositivo WEAVE / Credit: Gavin Dalton

Come si è formata la Via Lattea? E da dove provengono le stelle del nostro cielo notturno? Una risposta a queste domande potrebbe presto arrivare da un nuovo strumento chiamato Weave, un dispositivo di mappatura ultraveloce collegato al William Herschel Telescope (WHT) presso l’Osservatorio Roque de los Muchachos sull’isola di La Palma, nelle Isole Canarie (Spagna), che sarà in grado di rilevare 1.000 stelle l’ora, fino a un totale di cinque milioni. Il dispositivo è stato installato con successo sul WHT e sovralimenterà il telescopio, uno dei più potenti della Terra, rivelando come si è formata la nostra galassia con dettagli senza precedenti. Per ogni stella, analizzerà composizione e velocità con cui viaggia.

Il professor Gavin Dalton dell’Università di Oxford, che ha dedicato oltre un decennio allo sviluppo dello strumento, ha spiegato che il Weave, acronimo di WHT Enhanced Area Velocity Explorer, si compone di 80.000 parti separate: per ogni porzione di cielo verso cui è puntato il WHT, gli astronomi identificheranno la posizione di mille stelle: per ciascuna, il Weave posizionerà con cura una fibra ottica – un tubo che trasmette la luce – su una lastra, correlandola alla stella corrispondente.

Alle origini della Via Lattea

Tali fibre, che in effetti sono minuscoli telescopi, serviranno a catturare la luce dalle singole stelle e ad incanalarla nello strumento, cui sarà lasciato il compito di dividerlo in uno spettro che contiene i segreti dell’origine e della storia di ogni stella.

L’intero processo viene completato in appena un’ora e, mentre ciò accade, le fibre ottiche relative alle prossime mille stelle vengono posizionate sul lato opposto della lastra, che si capovolge per analizzare la serie successiva di obiettivi una volta completata l’indagine precedente. Come premesso, per ciascuna stella verranno calcolate la velocità, la direzione, l’età e la composizione, il che formerà un’immagine in movimento di stelle che si muovono nella Via Lattea.

Estrapolando i dati a ritroso, secondo il professor Dalton sarà possibile ricostruire l’intera formazione della Via Lattea in dettagli mai visti prima. “Saremo in grado di tracciare le galassie che sono state assorbite mentre la Via Lattea si è formata nel tempo cosmico – e vedere come ogni assorbimento innesca la nuova formazione stellare” ha spiegato Dalton in un’intervista alla BBC.

La nostra galassia è un denso vortice a spirale con un massimo di 400 miliardi di stelle che gli astronomi ritengono abbia avuto inizio da un numero relativamente piccolo di stelle, crescendo in seguito a successive fusioni con altre piccole galassie nel corso di miliardi di anni. Oltre all’aggiunta di stelle da nuove galassie che si uniscono alla nostra, ogni fusione porta a nuove formazioni stellari.

Weave risponderà a domande cui gli astronomi hanno cercato di rispondere per decenni, come quanti oggetti si uniscono per formare una grande galassia e quante galassie si sono unite per formare la Via Lattea – ha aggiunto il dottor Marc Balcells, che è il responsabile generale del WHT – . Siamo da decenni in un’era d’oro dell'astronomia, ma ciò che ci attende in futuro è molto più importante”.

119 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views