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Covid 19

Quali sono i sintomi Covid delle nuove varianti XBB di Omicron: facciamo chiarezza

Le varianti XBB attualmente in circolazione sono lignaggi discendenti da Omicron che stanno mostrando un vantaggio in termini di trasmissibilità ma non un aggravarsi della malattia.
A cura di Valeria Aiello
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Anche se il mondo non vorrebbe più sentirne parlare, la minaccia del Covid non è scomparsa. Le nuove varianti XBB attualmente in circolazione, parte della grande famiglia Omicron che, da quanto è emersa, ha generato più di 900 diversi discendenti, stanno alimentando un aumento dei contagi in diversi Paesi, inclusa la Cina, dove ci si prepara ad affrontare una nuova ondata.

Le dichiarazioni degli esperti cinesi, che stimano un picco a fine giugno di 65 milioni di casi a settimana (su 1,4 miliardi di persone) fanno temere una ripresa delle infezioni anche in Europa, Italia inclusa, dove il possibile rialzo delle infezioni non dovrebbe avere un impatto significativo in termini di casi gravi. Questo perché, sebbene queste nuove varianti, tra cui XBB.1.5 e XBB.1.16, più conosciute come Kraken e Arturo (Arcturus), abbiano un vantaggio in termini di trasmissibilità e immunoevasione –  con XBB.1.5 che è uno dei virus più immunoelusivi della famiglia Omicron – non portano alcuna mutazione nota per essere associata a un potenziale cambiamento di gravità della malattia. Ciò significa che i sintomi di Covid sono generalmente lievi e simili a quelli causati da altre sottovarianti di Omicron, come tosse, naso che cola, mal di testa e congiuntivite.

I sintomi Covid delle varianti XBB non sono cambiati

Il coronavirus che causa il Covid (Sars-Cov-2) è in continua evoluzione ma i sintomi delle ultime forme mutate di XBB sono sostanzialmente simili a quelli delle precedenti sottovarianti di Omicron. I più comuni comprendono mal di gola, naso che cola, congestione nasale, starnuti, tosse, mal di testa, dolori articolari e muscolari. Altri sintomi possono includere febbre, brividi affaticamento, nausea, vomito e diarrea, ma anche congiuntivite (o occhi rossi e pruriginosi), come nel caso della variante Arturo.

Man mano che queste nuove varianti continuano a diffondersi, alcuni sintomi, come la perdita temporanea del gusto e dell’olfatto, sono invece diventati meno comuni rispetto a quanto osservato durante le ondate di Alfa e Delta.

Nel complesso, gli esperti stanno anche osservando che la sintomatologia è diventata meno grave, ritenendo che ciò possa essere dovuto sia al fatto che questi nuovi virus tendono a rimanere nel tratto respiratorio superiore, senza interessare i polmoni quanto le varianti precedenti, sia a un certo grado di immunità nella popolazione, conferita dai vaccini e precedenti infezioni. Con la variante Arturo, in particolare, molte persone stanno segnalando sintomi lievi, che possono essere confusi con quelli di raffreddore o influenza. I più frequenti sono:

  • tosse,
  • congestione nasale
  • mal di testa

Cosa significa che le varianti sono immunoelusive

Le varianti discendenti da XBB, comprese XBB.1.5 e XBB.1.16, “sono altamente immunoelusive”. È così gli esperti del gruppo consultivo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per la formulazione dei vaccini Covid (Tag-Co-Vac) hanno definito i lignaggi discendenti da XBB.1, mettendo in evidenza il vantaggio che queste nuove forme mutate di Omicron hanno acquisito rispetto alle varianti precedenti.

In particolare, gli esperti hanno sottolineato che “XBB.1.5 che è una delle varianti con la maggiore entità di evasione immunitaria dagli anticorpi neutralizzanti”, il che significa che può infettare le persone più facilmente, in quanto in grado di sfuggire agli anticorpi sviluppati in seguito alla vaccinazione anti-Covid o a precedenti infezioni. Si parla quindi di “fuga immunitaria”, un concetto che, nel caso specifico di Sars-Cov-2, è legato alle mutazioni presenti a livello della proteina Spike del virus, cioè la regione che il coronavirus utilizza per agganciare le cellule e infettarle.

Queste mutazioni possono infatti modificare questa proteina e renderla meno riconoscibile da parte degli anticorpi in grado di bloccare l’infezione, migliorando così la capacità della variante di eludere il sistema immunitario. Da qui i termini immunoelusivo e immunoevasivo, che indicano la capacità che i virus, compreso Sars-Cov-2, sviluppano evolvendosi al fine di superare le difese immunitarie dell’organismo ospite.

Il vaccino e le azioni per prevenire il contagio

In questa fase di evoluzione virale, caratterizzata dalle varianti XBB, i vaccini Covid e le dosi di richiamo attualmente approvate continuano comunque a fornire protezione sostanziale contro la malattia grave, l’ospedalizzazione e la morte. Gli attuali booster bivalenti offrono infatti una protezione aggiuntiva, in quanto contengono per metà le informazioni relative alla proteina Spike del ceppo di Sars-Cov-2 originario e per metà quelle di ceppi (BA.4 e BA.5) che fanno sempre parte della famiglia Omicron.

Nel frattempo, come parte delle sue raccomandazioni, l’OMS ha comunque sottolineato l’importanza dell’aggiornamento dei vaccini per migliorare le risposte immunitarie indotte dal vaccino alle varianti di SARS-CoV-2 in circolazione. Pertanto, nelle future formulazioni “dovrebbero esserci le varianti più recenti, ovvero i lignaggi discendenti da XBB.1” hanno precisato gli esperti del Tag-Co-Vac. In Cina, d’altra parte, il principale epidemiologo del governo, il professor Zhong Nanshan, ha spiegato che l’industria farmaceutica di Pechino ha già messo a punto due nuovi vaccini per le sottovarianti XBB di Omicron che hanno ricevuto l’approvazione preliminare.

Riguardo invece ai trattamenti, come gli antivirali Paxlovid e il molnupiravir, che possono aiutare a ridurre la gravità della malattia, gli esperti spiegano che sono efficaci anche nelle infezioni causate dalle varianti XBB, perché agiscono ostacolando la capacità del virus di replicarsi e non potenziando gli anticorpi che, questi nuovi ceppi XBB, sono in grado di eludere. Chiaramente, per prevenire il contagio, l’uso delle mascherine e le misure di igiene, come il lavaggio frequente delle mani ,restano le migliori armi di protezione.

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