41 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Ora sappiamo quali sono i cani più aggressivi (e la colpa è nostra)

Uno studio brasiliano ha valutato 665 cani di varie razze e i rispettivi proprietari per far emergere elementi correlati all’aggressività. È stato scoperto che fattori sociali, ambientali, fisici e morfologici possono influenzare sensibilmente il comportamento aggressivo.
A cura di Andrea Centini
41 CONDIVISIONI
Immagine

Normalmente, sebbene manchi l'evidenza scientifica, si tende a pensare che alcune razze di cane possano essere geneticamente più aggressive di altre, come pitbull, rottweiler e husky siberiano, che spesso – e ingiustamente – vengono additate come "pericolose" per l'uomo a priori. Stilare una classifica sulla base di dati concreti è impossibile, tuttavia secondo un nuovo studio esistono diversi fattori in grado di influenzare sensibilmente le probabilità che un cane sia più o meno aggressivo, verso gli estranei e / o il proprietario. La razza del cane, com'era prevedibile, non c'entra nulla o quasi. Tra i vari fattori sono coinvolti il comportamento del padrone, il sesso di quest'ultimo e quello di Fido, il peso e alcune caratteristiche morfologiche del cranio, diverse delle quali selezionate artificialmente dall'uomo nel corso dei secoli.

A condurre lo studio è stato un team di ricerca brasiliano coordinato da scienziati dell'Istituto di Psicologia dell'Università di San Paolo, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi del Dipartimento di Politiche Pubbliche e Salute Collettiva, Università Federale di San Paolo. Gli scienziati, coordinati dai professori Briseida Resende e FlavioAyrosa, docenti presso il Dipartimento di Psicologia Sperimentale dell'ateneo brasiliano, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver analizzato 665 cani di varie razze e meticci, oltre ai rispettivi nuclei famigliari. Durante la pandemia di COVID-19 i partecipanti allo studio hanno ricevuto alcuni questionari elaborati dalle dottoresse Natália Albuquerque e Carine Savalli, con molteplici domande dedicate a fattori sociali, ambientali e sulle caratteristiche del proprio animale domestico. Ad esempio, è stata chiesta la frequenza delle passeggiate fuori casa e dei comportamenti aggressivi (come l'abbaiare o il mordere), oltre a dati demografici, razza del cane e così via. L'aggressività è stata valutata con uno specifico questionario standardizzato chiamato Canine Behavioral Assessment and Research Questionnaire (C-BARQ).

Incrociando tutti i dati sono emerse associazioni significative tra l'aggressività dei cani e fattori sociali e ambientali. Ad esempio, come specificato dal professor Ayrosa in un comunicato stampa, il sesso del proprietario era un buon predittore del comportamento del cane nei confronti degli estranei: “L'assenza di aggressività era del 73 percento più frequente tra i cani delle donne”, ha spiegato lo studioso. In altri termini, i cani di proprietari maschi risultano tendenzialmente più aggressivi. Anche il sesso del cane è un fattore predittivo importante. Il comportamento aggressivo verso il proprietario era infatti inferiore del 40 percento nei cani femmina. Un'altra correlazione rilevante era con la morfologia del muso: i cani con cranio brachicefalo, ovvero con il muso schiacciato come i boxer, i carlini e i bulldog avevano il 79 percento delle probabilità in più di essere aggressivi con i proprietari rispetto ai cani mesocefali. È un dato che non dovrebbe stupire, dato che i cani con il muso schiacciato in genere soffrono di diverse problematiche di salute e dunque possono essere decisamente più irritabili. La Norvegia ha persino vietato l'allevamento di due cani brachicefali (il Cavalier King Charles spaniel e il Bulldog inglese), proprio perché è ritenuto crudele allevare animali condannati a tante sofferenze, mentre alcuni medici veterinari ritengono che il carlino non debba essere più considerato un cane “tipico”, alla luce della percentuale sensibilmente superiore di disturbi e condizioni con cui ha a che fare questa razza.

I ricercatori brasiliani hanno anche scoperto che i cani che hanno proprietari che li portano spesso a fare passeggiate fuori e trascorrono diverso tempo assieme per il gioco sono tendenzialmente meno aggressivi. Anche l'addestramento giocava un ruolo importante nell'influenzare il comportamento aggressivo. I ricercatori hanno inoltre osservato che il peso ha un impatto positivo sull'aggressività, diminuendo del 3 percento per ogni chilogrammo di massa corporea in più. I proprietari di cani di piccola taglia, del resto, sanno bene quanto possono essere pestiferi i mini pet.

“I risultati evidenziano qualcosa che stiamo studiando da tempo: il comportamento emerge dall'interazione tra l'animale e il suo contesto. L'ambiente e la relazione proprietario-animale, così come la morfologia, sono tutti fattori che influenzano il modo in cui gli animali interagiscono con noi e come noi interagiamo con loro”, ha affermato la professoressa Briseida de Resende. Gli autori dello studio sottolineano che sebbene i comportamenti aggressivi siano spesso considerati come indesiderati, “poiché sono per lo più associati a contesti negativi e possibili morsi o episodi di attacco”, essi rappresentano “una componente importante dello sviluppo comportamentale dei cani, basata sulle capacità comunicative, e deve essere considerata come tale se vogliamo capire come, perché e quando si verifica nei cani da compagnia”. È doveroso sottolineare che alcuni parametri valutati nello studio sono confondenti; ad esempio, infatti, un cane può fare meno passeggiate perché aggressivo o viceversa. Sono questioni che andranno approfondite in indagini ad hoc per far emergere rapporti di causa-effetto.

I dettagli della ricerca “Relationships among morphological, environmental, social factors and aggressive profiles in Brazilian pet dogs”, sostenuta dal FAPESP, sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Applied Animal Behaviour Science. Un recente studio ha rilevato anche quali sono i cani più intelligenti.

41 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views